martedì 27 dicembre 2011

Topo: “Sbagliato parlare di sanatoria la norma è conforme al piano casa”

Regione Campania - Non vogliamo alcun condono. La nostra proposta eviterebbe solo ai cittadini campani di dover demolire e ricostruire perché gli interventi che in passato erano considerati in difformità oggi sono invece regolari. Ma a questo punto deciderà l’Aula». Non molla Raffaele Topo, consigliere regionale del Pd e primo firmatario (gli altri sottoscrittori sono Nicola Caputo e Antonio Marciano) di uno dei contestatissimi emendamenti sugli abusi edilizi. Perché invoca una norma del genere? La Campania non ha già subito troppe devastazioni? «Grazie al piano casa, com’è noto dal gennaio del 2010 è possibile aumentare la cubatura del 20 per cento e fino al 35 per cento in caso di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione; è inoltre ammessa la trasformazione dei sottotetti in mansarde. Molte sentenze dei giudici amministrativi hanno però riconosciuto la validità di tali interventi anche se realizzati prima dell’entrata in vigore del piano casa». Da qui il suo emendamento. «Proprio così. Si tratta di applicare un principio, quello della cosiddetta “sanatoria giurisprudenziale”». Ma si offre comunque una scappatoia ai trasgressori. «Si risolve un problema che sta a cuore a tante famiglie. La norma non incide sul reato commesso da chi ha costruito senza richiedere l’autorizzazione e non ha valore nelle aree sottoposte a vincoli. L’effetto è esclusivamente relativo al ripristino ed alla demolizione della parte costruita senza titolo. Chi ha commesso il reato sarà punito, comunque, in sede penale. Del resto nel correttivo è espressamente indicato “ai soli fini amministrativi”. E allora ecco l’unico risultato: a un cittadino non si chiederà di demolire quello che comunque oggi può realizzare. Sul piano giuridico, infatti, il ripristino e la demolizione sono considerati pur sempre sanzioni amministrative, come riconosciuto dalla Cassazione». Il Pd approva quest’iniziativa? «Il partito è contrario ai condoni e in questo siamo in assoluta sintonia. Ribadisco che qui si parla d’altro». Lei andrà avanti, dunque. «Ritengo che un esponente politico con responsabilità di legislatore debba assumersi il compito di dare risposte anche su tali temi, per quanto delicati e a rischio strumentalizzazioni. In questo modo si potrebbero fornire finalmente certezze nell’applicazione della legge eliminando confusione e dubbi interpretativi. In virtù di questa norma, poi, i Comuni potrebbero chiudere numerose pratiche relative a violazioni minori destinate inevitabilmente a restare in sospeso, incassando i relativi oneri di urbanizzazione che in casi del genere sono addirittura aumentati». Anche nel centrodestra non mancano malumori e distinguo. «E’ paradossale perché questa misura era già stata approvata proprio dal centrodestra quando il piano casa diventò legge ed è rimasta in vigore per circa quattro mesi». Dopo cos’è successo? «E’ stata cancellata insieme con molte altre norme ma non perché impugnata dal governo. Credo si sia trattato solo di un errore a cui ora si potrebbe finalmente porre rimedio». (Fonte: Gerardo Ausiello da il Mattino)

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