giovedì 2 aprile 2015

Progetto Pro Faito Onlus "Un Frutteto per Amico"

Vico Equense - Lunedì 30 marzo 2015 l’Associazione Pro Faito Onlus come da accordi programmati già da tempo con il Dirigente Scolastico, ha accolto al Monte Faito gli scolari di seconda e terza elementare dell’Istituto Comprensivo Statale “ Filippo Caulino” accompagnati dalle maestre per una lezione all’aperto di Botanica applicata. Si è così concretizzato il progetto “ Un Frutteto per Amico”, infatti, i bambini sotto la direzione della Professoressa Elena Curcio, hanno potuto osservare con i loro occhi come sia possibile impiantare degli alberelli da frutta dopo avere appreso quale è la giusta tecnica di coltura, lo scavo, la concimazione, le piante idonee al clima della montagna. Poi sono state fatte osservare ai bambini varie campionature di terreni che per qualità e composizione chimica differiscono l’uno dall’altro, da quello più fertile a quello argilloso ed è stato effettuato un test sulla porosità del terreno con l’acqua. In vasetti contenenti tre campioni diversi di terreno sono state collocate tre piantine uguali che verranno portate a scuola; i bambini potranno così vedere la diversa crescita delle stesse a seconda delle caratteristiche del terreno. Alcuni alberelli di melo, pero e ciliegio sono stati donati dall’Associazione Pro Faito, i noccioli dalla fattoria didattica “ La Selva”, ed inoltre, sono state inserite delle piante di agrifoglio, alloro e corbezzolo e melograno fornite dalla Forestale che rientrano nel contesto montano. Ad aiutare diversi Soci della Pro Faito Onlus, si sono prodigati i volontari dell’AVF ed altri estimatori della montagna.

Successivamente i bambini, muniti di paletta e rastrellino, hanno rivitalizzato una fioriera precedentemente ripulita e concimata dalla instancabile Lina dei Tre Pini con delle piantine fiorite di tanti colori. Il Presidente della Pro Faito Onlus, Dario Russo fa presente che: “Con l’approccio al verde ed al rispetto della natura, si è voluto avvicinare i bambini della nuova generazione alla campagna ed alla montagna, sempre più abbandonate, e dimostrare in piccolo, che è possibile oggi nel 2015 riportare la coltivazione al Monte Faito così come già fatto dai contadini negli anni 60, con la coltivazione di pomodori, zucche, patate oltre al gran numero di alberi di mele, pere e ciliegi che erano produttivi e ben noti alla gente di questi luoghi. Ci auguriamo che gli Enti proprietari della montagna e gli Enti locali si rendano conto che anche da questo esempio è possibile ripartire con la riqualifica del Territorio invogliando i locali e non, ad investire nei terreni per un rilancio concreto del Monte Faito.”

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