giovedì 5 maggio 2016

In volo sulle Neviere, qui si conservava il ghiaccio del monte

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino 

Vico Equense - E’ tra le mete preferite dagli appassionati del trekking per i suoi sentieri immersi nel verde, circondati da panorami mozzafiato. Monte Faito, con 1131 metri di altezza, è un luogo caro soprattutto ad escursionisti e amanti della natura. Adesso potrà essere raggiunto facilmente con la Funivia che, dopo anni di stop, consentirà nuovamente a turisti e residenti in soli 8 minuti di arrivare al «polmone verde» della penisola sorrentina. Tra gli itinerari preferiti dai visitatori che scelgono di andare alla scoperta della montagna, quello che conduce ai faggi monumentali e che prosegue per le antiche vie della neve, fino a raggiungere le Neviere. Si tratta di un’area ricca di cavità naturali, un tempo usate nell’industria del ghiaccio. Le neviere, infatti, nel periodo invernale, servivano per conservare la neve caduta al Faito. Questa veniva interrata, foderata, protetta dal calore del suolo e dai venti caldi, per poi essere nuovamente cavata nei mesi estivi e trasportata in blocchi da vendere. Altro luogo da non perdere è la Grotta della Sorgente dell‘Acqua Santa, che ospita una pianta carnivora rara, la «Pinguicula hirtiflora», pelosa e abile nell’attrarre insetti. La grotta verticale si trova lungo il sentiero che da San Michele porta al Molare e, con la sua umidità, risulta essere l’ambiente perfetto per la vita della rara pianta. Location ideale per godere del panorama dei golfi di Napoli e Salerno è il belvedere a Piazzale dei Capi, da cui si possono ammirare anche le isole di Capri, Ischia e Procida. Da qui partono la Strada alta che raggiunge il Piazzale della Funivia e viale dei Castagni che conduce verso il centro sportivo.
 
Da via della Cresta, ricca di alberi centenari, si può raggiungere il santuario di San Michele. Distrutto nel diciannovesimo secolo e poi ricostruito, l’edificio è ricordo di un antico tempio che, secondo la tradizione, venne edificato nel sesto secolo dagli eremiti Catello, vescovo di Stabia, e Antonino abate, dopo la prodigiosa apparizione di San Michele Arcangelo. Meta ambita dagli escursionisti più esperti è la cima del Pizzo San Michele, 1444 metri di altezza, nota come Monte Molare per la sua forma caratteristica. Questa, infatti, benché non facilissima da raggiungere, offre l’opportunità di scoprire uno dei più ampi paesaggi della Campania. Dalla vetta si può abbracciare con lo sguardo un vasto territorio: dalla zona nord di Napoli fino all’estremità occidentale di Punta Campanella. A fornire informazioni e consigli ai turisti sui luoghi da visitare saranno i volontari della Pro-Faito onlus che fino a settembre si occuperanno della gestione dell’Infopoint allestito nel locale dell’ex ufficio postale, accanto alla stazione della Funivia. «Grazie a un accordo con l’Eav abbiamo avuto la possibilità di organizzare questo servizio informativo-turistico – spiega Dario Russo, presidente della Pro-Faito – che mira a orientare i visitatori, fornendo le indicazioni utili per scoprire le bellezze della montagna». A sottolineare, però, la mancanza di un’adeguata segnaletica sono gli albergatori. «La riapertura della funivia è un segnale importante – afferma Danilo Somma – ma adesso sono necessarie ulteriori azioni, quali il miglioramento della segnaletica affinché i turisti possano muoversi con facilità».

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