lunedì 16 ottobre 2017

San Salvatore. Vino e olio di qualità dalla penisola verde

Fonte: La Repubblica Napoli 

Vico Equense - Le coste della penisola sorrentina sono ricche di siti dalla straordinaria valenza ambientale e paesaggistica. Il tratto costiero che affaccia sul Golfo di Salerno in epoca antica fu abitato prima dai greci, poi dai romani. Abbandonata nei primi secoli dell'era cristiana, tornò ad essere frequentata con l'edificazione, intorno all'anno mille, di una abbazia benedettina intitolata a San Pietro apostolo a San Salvatore di Vico Equense.
L'ABBAZIA DI CRAPOLLA 
Nel corso degli anni l'abbazia è stata sconsacrata e lasciata alla decadenza, fino a che l'imprenditore Giuseppe Puttini e il medico anestesista Fulvio Alifano, letteralmente stregati da questo luogo, hanno deciso di acquistare la proprietà e farne un'azienda vitivinicola. Le difficoltà burocratiche e i vincoli della Soprintendenza per i beni architettonici rurali non li hanno scoraggiati, e, dal 2008 l'Abbazia di Crapolla è una cantina che produce due bianchi - il Sireo e il Poizzo - e il pinot nero Noir. A spingere i due soci in questa nuova avventura sono state essenzialmente la passione per il vino e la voglia di valorizzare il patrimonio di quest'area di cinquemila ettari. All'inizio, sul pianoro retrostante l'abbazia, furono conservate le vecchie viti di Merlot e di Sabato (un antico vitigno autoctono con cui viene prodotto l'omonimo vino), ed impiantati su diversi livelli i nuovi vigneti di Falanghina, Fiano e Pinot Nero. I terrazzamenti sono a 330 metri sul livello del mare e il panorama che si gode dal vigneto è sicuramente tra i più suggestivi che può offrire la costa sorrentina: la vista spazia dall'isola Isca a Li Galli e Praiano, e nelle giornate particolarmente terse, dal Golfo di Salerno, fino a Punta Licosa e i Monti del Cilento. I suggestivi spazi della cantina dell'Abbazia di Crapolla e alcune altre parti della storica struttura sono stati oggetto di lavori di restauro e integrati con impianti moderni: l'obiettivo è avviare anche un parallelo progetto di accoglienza, con un agriturismo in cui proporre anche altri prodotti della terra.


L'ATTUALE PRODUZIONE
L'Abbazia di Crapolla era una grancia medioevale che faceva capo all'abbazia madre di Massa Lubrense. Qui i monaci benedettini producevano tisane, farmaci e, oltre ai vigneti, avevano un uliveto e un orto; l'azienda ha perciò deciso di non limitarsi al solo vino ma di ampliare la produzione con olio di oliva biologico e ortaggi. Dal prossimo anno il marchio Abbazia di Crapolla comprenderà quindi vino e olio: l'olio Dop è attualmente in conversione al biologico e al momento la produzione di vini comprende il Sireo, di Falanghino e Fiano; il Poizzo, un bianco da aperitivo che prende il nome da un vento locale; il Noir, pinot nero tra i pochissimi del Sud Italia che da quest'anno è diventato Igp, grazie al nuovo disciplinare; e infine il Sabato, rosso semplice che ben si adatta alla conformazione della costiera, di mare e collina. Tutte bottiglie che hanno dato grandi soddisfazioni a Fulvio e a Giuseppe e sono oggi presenti nei ristoranti più importanti della costiera, a Capri, alle Eolie, ma anche in Toscana, in Trentino, nelle altre regioni d'Italia e all'estero.
EVENTI E PROGETTI FUTURI 
L'abbazia è utilizzata come location per molti eventi di promozione culturale. In attesa che diventi un agriturismo, questa piccola azienda ha avviato molti progetti di accoglienza in cui, nel corso degli anni, ha ospitato esposizioni di artisti, concerti di musica lirica, presentazioni di libri, proiezioni di film e rappresentazioni teatrali. I soci Fulvio e Giuseppe, che attualmente stanno proseguendo le rispettive carriere lavorative, si augurano di poter presto svincolare questa loro passione e, con il supporto delle famiglie, far crescere l'azienda e trasformarla in un punto di riferimento per i turisti desiderosi di riscoprire l'autenticità e le tipicità di questo territorio.

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