giovedì 14 dicembre 2017

Il silenzio della politica. La solitudine di chi ha un figlio disabile

Fonte: Toni Nocchetti da Il Corriere del Mezzogiorno 

Cosa si pensa quando ti nasce un figlio disabile? Come cambia la vita con le sue prospettive è un argomento serio al quale mi avvicino in punta di piedi per il timore di disturbare sensibilità diverse. Mi interessa piuttosto ragionare su cosa dovremmo fare per sostenere un carico emotivo e fisico che la nascita di un figlio disabile porta con sé. Più volte ho ascoltato genitori che chiedevano un sostegno psicologico auspicando la creazione di groppi di mutuo aiuto. Più volte ho assistito a solide unioni matrimoniali spazzate via come un fuscello dalla difficoltà di crescere assieme ad un figlio disabile. Sempre mi interrogo su che cosa avremmo dovuto fare per "abbracciare" famiglie che avevano bisogno di abbracci poderosi. E non di ipocrite attenzioni. Eppure la vita continua tra l'indifferenza di tanti e la solitudine cede progressivamente il passo alla rassegnazione solitaria. Con il passare degli anni per i genitori si avverte più forte il bisogno che definirei "fisico" di sentirsi ascoltati, protetti, coccolati. In questi giorni è la terribile notizia, il termine terribile va inteso come riduttivo per quello che ho appena scritto, della interruzione delle sedute di psicoterapie per un migliaio di utenti presso alcune strutture convenzionate della Campania.


Prescindendo dalle drammatiche ricadute occupazionali per circa 300 psicologi mi preme sottolineare che considero semplicemente un "tentativo di omicidio" da parte della politica interrompere questi delicati percorsi di sostegno per le famiglie senza alternative. La questione è molto semplice e riguarda, ancora una volta, le priorità della politica. Rappresentano per la Regione Campania una priorità le famiglie con i figli disabili? Se sì, poche storie e molti fatti. Nessuno tocchi le famiglie più fragili della nostra regione. Nessuno si azzardi ad interrompere un servizio essenziale per la vita di queste famiglie senza avere ampiamente predisposto un'alternativa reale e di pari qualità. La politica, la buona politica è questo. Tutto il resto è lo squallido teatrino al quale, tutti i giorni, ci capita di assistere.

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