venerdì 15 febbraio 2019

Ludopatia, Alfano: “C’è un grandissimo allarme”

Sorrento - “Ludopatia. C’è in grandissimo allarme.” Parole forti, quelle di monsignor Francesco Alfano, vescovo dell’Arcidiocesi Sorrento-Castellammare, pronunciate in un’intervista rilasciata al quotidiano Metropolis, a margine della festa di Sant’Antonino a Sorrento. Una piaga, quella della ludopatia, che in penisola sorrentina è oramai un vero e proprio fenomeno sociale. “Come Arcidiocesi – aggiunge monsignor Alfano – stiamo lavorando alacremente per proporre un intervento. I numeri sono inquietanti. E’ necessario implementare l’attività di prevenzione e sensibilizzazione a cominciare dalle scuole. Questa emergenza investe specialmente i giovanissimi, talvolta minori, e anche casalinghe. Giocare produce ingenti perdite di denaro. Magari chi dilapida i propri guadagni è costretto a fare ricorso a canali illeciti per avere soldi per campare”. Dai dati è emerso che in penisola Sorrentina è alto l'allarme su questo fenomeno. 116 milioni di euro. A tanto assomma il volume di gioco quantificato nel 2017 dall'agenzia delle dogane e dei monopoli. Sorrento è la città dove in media si gioca di più. Qui infatti ammonta a quasi 40 milioni di euro il computo complessivo di ciò che viene bruciato in Gratta e vinci, SuperEnalotto e slot machine. La media di giocate è di 2400 euro. Vico Equense è una delle località dove si gioca di meno. La media per ogni cittadino è di 680 euro all'anno per un computo complessivo di 14,2 milioni di euro. Di questi soldi, vengono spesi 6,5 milioni alle slot machine. Gli apparecchi anche in questo caso sono diminuiti: da 126 a 82. Un quadro piuttosto allarmante sul quale bisogna intervenire.

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