martedì 19 aprile 2022

Vico Equense. Pronto soccorso, il fallimento della politica e il prezzo pagato dai cittadini

La proposta di Lino Di Somma: “sono disponibile a contribuire, in collaborazione con i commercianti, albergatori, operatori turistici e quant’altro, alla creazione di un pronto soccorso pubblico, autofinanziato” 

Vico Equense - La prima linea della nostra risposta sanitaria è chiusa dall’ottobre di due anni fa, per decisione dell’Asl Napoli 3 Sud. Chi sta male oppure ha un incidente non può accedere al pronto soccorso dell’ospedale De Luca e Rossano e viene dirottato da altre parti, molto spesso negli ospedali che sono stati depotenziati negli anni da una politica capace solo di fare tagli alla sanità. Gli appelli e i solleciti da parte della cittadinanza sono sempre rimasti inascoltati. Ieri mattina in via Nicotera c’è stato un incidente. Una persona anziana è stata investita ed è rimasta riversa a terra per quasi due ore aspettando l’arrivo di un’ambulanza, ed essere trasferito chissà dove, con un ospedale a poche centinaia di metri. Incidenti come quelli di ieri accadono con frequenza, soprattutto per le stradine tortuose lungo le borgate. “Siamo veramente alla follia” il commento dell'imprenditore Lino Di Somma, che sui social ha dato la notizia chiedendo di interrogarsi tutti sull’urgenza di trovare soluzioni immediate su questo tema di vitale importanza. “Va benissimo cercare di rendere la nostra cittadina il più gradevole possibile, - aggiunge - ma senza il minimo sindacale di servizi per la sopravvivenza, non andiamo da nessuna parte. Spero che vengano prese iniziative urgentissime, tra l’altro non si può aspirare ad essere una meta turistica di qualità e correre il rischio, nel malaugurato caso di bisogno, di essere inghiottiti dal girone infernale dei pronto soccorso disseminati sul territorio regionale”. Nonostante un'uscita social del Movimento Cinque Stelle, ad oggi non appare imminente la riattivazione del pronto soccorso. Per ora, dunque, continua a essere off limits. In un anno e mezzo la politica ha dimostrato i suoi limiti, non riuscendo a fare nulla. Parliamo di un nosocomio che, insieme a quello di Sorrento, è un riferimento importante per i cittadini della Costiera. All'estero in una settimana costruiscono un ospedale; qui da noi un anno e mezzo non sono sufficienti nemmeno per aprire un pronto soccorso.


 

Davanti a questo fallimento senza appello, Lino Di Somma lancia una proposta: “In mancanza di iniziative serie e urgenti, mi rendo immediatamente disponibile a contribuire, in collaborazione con i commercianti, albergatori, operatori turistici e quant’altro, alla creazione di un pronto soccorso pubblico, autofinanziato”. Non è ammissibile che si permetta la chiusura di un ospedale, in cui operano solo pochi reparti e si sopprima il Pronto Soccorso da sempre lì. Una città deve offrire servizi sia ai residenti sia agli ospiti. Non ci sono attenuanti o scuse che reggano nemmeno se il motivo è la carenza di medici. D’estate la penisola è una trappola: traffico bestiale, galleria bloccata per ore. Le persone non sono poi così sprovvedute. Ognuno prima di raggiungere una località verifica l’efficienza dei servizi che essa offre e nessuno sceglie un luogo privo di garanzie in questo senso. Trovare la soluzione non è solo auspicabile ma necessario. 

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