martedì 28 novembre 2023

Lavori sul Faito, denuncia in Procura del Wwf

Vico Equense - “Taglio di alberi secolari, furto di legname, scavi, danneggiamento di radici, interramento di asfalto, cementificazione abusiva: continuano gli “scempi” impuniti” sul monte Faito, nel cuore del parco regionale dei monti Lattari, in un sito di interesse comunitario, tutelato ma solo sulla carta.” A dirlo è Claudio d’Esposito, referente del Wwf in penisola sorrentina, che accende ora di nuovo i riflettori sul Faito con una denuncia corredata di foto inviata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ai carabinieri forestali, alla guardia di finanza, alla soprintendenza di Napoli e al parco regionale dei Monti Lattari nella quale evidenzia una serie di attività che mettono a repentaglio il territorio. «Nel Comune di Vico Equense, sul Monte Faito – scrive il Wwf - sono in corso da tempo lavori di scavo alla base dei grossi pini secolari in via della Fattoria, di fronte all’area utilizzata per il campo del Faito doc-festival, oltre che in Strada Allacciamento, via Strada Alta, via Nuova Monte Faito, Strada delle Pendici e altrove. In pratica le opere sono in corso su quasi l’intera montagna. Tali lavori messi in atto con l’ausilio di escavatore e martello pneumatico, per la realizzazione di trincee al margine della carreggiata tramite asportazione di terreno e macigni, stanno comportando, di fatto, il pericoloso taglio delle radici di centinaia di secolari alberature (pini neri, faggi e castagni) ai lati della strada, col rischio concreto di mettere a repentaglio oltre che la salute delle piante anche la loro stessa futura stabilità. Nella strada adiacente al centro sportivo, posta immediatamente di fronte all’area usata per il campo del Faito doc-festival, dopo aver estratto terreno e rocce dalla scarpata sotto i pini, si sta procedendo all’edificazione di un muro di contenimento in pietre e cemento con relativo allargamento della carreggiata.

 

Inoltre - continua il Wwf - l’asfalto proveniente dalla demolizione del manto stradale, per realizzare le trincee e allocare le varie tubature, è stato smaltito tramite interramento in sito. Tali opere edili, a ben vedere, non sono consentite in area SIC senza previa redazione di una Valutazione di Incidenza che attesti la non incisività delle opere sull’ecosistema, in particolare dei tagli agli apparati radicali dei secolari esemplari arborei e dell’interramento dell’asfalto nel sottosuolo». Il Panda, in fine, invita la Procura a controllare se siano tutti regolari gli interventi realizzati o in corso d’opera valutando l’ipotesi del sequestro dell’area in caso di accertate violazioni per evitare che eventuali reati vengano portati alle estreme conseguenze.

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