di Filomena Baratto
Vico Equense - Nel 1968, in piena contestazione giovanile, in Italia ventinovemila donne facevano uso della pillola anticoncezionale contro i sei milioni di americane. Il costo di una scatola era di tremila lire, durava un mese e occorreva una ricetta medica. Sulle istruzioni non compariva la dicitura pillola anticoncezionale, si leggeva solo che curava disturbi di vario genere. Intanto l’articolo 553 del codice penale puniva con la reclusione fino a un anno chiunque avesse incitato a pratiche contro la procreazione. L’articolo era una legge fascista incoraggiata da Mussolini per potenziare la razza. Pertanto la pillola non veniva pubblicizzata, il prezzo era alto ed era a carico di chi la comprava. Così rimase privilegio di pochi.
Intanto nello stesso periodo in Germania ci fu un calo vertiginoso delle vendite per la causa contro la talidomide, un farmaco che sedava gli stati ansiosi ma che fu responsabile di molti neonati malformati. Questo prodotto venne confuso con la nascente pillola anticoncezionale e così, per tutto il tempo che ad Amburgo si tenne il processo contro la talidomide, le vendite calarono.
La pillola anticoncezionale nacque grazie a fecondazioni in vitreo fatte da dal dottor Gregory Pincus negli anni 50 e rappresenta una delle scoperte scientifiche più importanti del 900. Dopo due anni che circolava in Italia, la pillola veniva prescritta solo alle donne sposate e per gravi disordini del ciclo. Bisogna aspettare il 1971 per la sua legalizzazione.
Ad essa si accompagnò nel 1978 la discussa legge 194 che legalizzava l’interruzione di gravidanza. Intanto nascevano i primi dibattiti se le pillola fosse innocua o dannosa. Da un’inchiesta di quegli anni apparsa su una rivista femminile, furono riportati i risultati di una tavola rotonda a cui parteciparono esperti per discutere del nuovo prodotto. In tale sede fu detto che gli Inglesi non accettarono che la scoperta fosse stata americana e continuarono a dire che la pillola era pericolosa per i problemi che essa dava a donne tendenti alle trombosi, tromboembolie e malattie affini. Si sottolineò il grande giro di affari industriali di questa pillola che soppiantava altri prodotti in commercio per lo stesso scopo.
E non bisogna dimenticare il giro d’affari intorno all’aborto clandestino di quel tempo, che produceva danni alle giovani ragazze. Per quanto concerne gli effetti negativi della pillola, si sa, ormai sin dalla sua scoperta, che pur mettendo a riposo l’organo preposto alla procreazione, l’utero, può portare ritenzione idrica, aumento della pressione arteriosa, depressione, rischio di aumento del cancro al seno. Ovviamente i vantaggi sono di gran lunga più apprezzabili dei rischi. Le moderne pillole anticoncezionali sono molto più affidabili e sicure. Sono curative e anticoncezionali, cambiando i dosaggi all’occorrenza. Le donne in proposito sono meno informate di un tempo e ne fanno un uso poco accorto quando non la evitano. In Italia, sempre nel 1968, erano novecentomila i casi di donne che si sottoponevano all’aborto clandestino per un prezzo di centocinquantamila lire e a volte si risolveva anche tragicamente. La Chiesa, a fronte di un omicidio al secondo in ogni parte del mondo (la stima degli aborti clandestini), era favorevole alla pillola ma non del tutto per la non completa innocuità che il prodotto mostrava di avere. Gli stessi medici nel 1968 su 100 solo 34 erano a favore. Ancora oggi ci sono molti aspetti della pillola poco conosciuti da chi la usa, così come manca una vera educazione sessuale. Le ragazze ne fanno un uso costante soprattutto di quella del giorno dopo e dei cinque giorni dopo, usate per escludere completamente il timore di una gravidanza dopo un rapporto non protetto. Evitando il pericolo di diventare madre, la donna ha acquisito una libertà e un’indipendenza sessuale pari a quella dell’uomo. E già alla fine degli anni 60 era precipua preoccupazione della Chiesa la moralità della donna, temendo la corruzione dei costumi, la crisi della famiglia e un’idea sbagliata dell’amore. Il sesso non è visto solo come mezzo per procreare ma anche strumento di piacere e come tale vuol essere vissuto senza costrizioni. Una volta bisognava far coincidere amore e sesso, oggi quest’ultimo è vissuto più liberamente ma non deve essere fonte di preoccupazione per gravidanze indesiderate. In Italia va di moda soprattutto la pillola d’urgenza mentre ci sono molte remore nei confronti di quella presa tutti i giorni. L’uso della pillola in Italia è del 16,2 %, mentre la sola Sardegna ha una percentuale del 30%, ma comunque molto bassa rispetto all’Europa. La maggior parte dei ragazzi di oggi, maschi e femmine, fanno a meno della pillola e del profilattico, una realtà emersa nei consultori e ambulatori dove a parlarne sono soprattutto i genitori che vedono i figli irresponsabili nella gestione della loro sessualità. L’educazione sessuale dovrebbe essere fatta a casa e a scuola in costante richiamo ma i genitori declinano l’impegno per una forma di pudore e i figli non chiedono loro consiglio perché pensano che non capirebbero. Gli uomini non usano più il profilattico come una volta o forse non lo hanno mai accettato, vissuto come un’inibizione. D’altra parte le donne, davanti al rifiuto del compagno di usare il contraccettivo, non vedono perché minare la loro salute con la pillola. Ci vuole una responsabilità condivisa che non lasci la donna sola a gestire il dopo rapporto come un fatto tutto suo. Molto preoccupante l’uso massiccio della pillola d’emergenza, adottato come metodo sistematico soprattutto tra le più giovani. Anche in questo caso esse sono informate in modo approssimativo e non valutano le conseguenze a cui vanno incontro. Nel momento del bisogno non si va troppo per il sottile e si ricorre a qualsiasi cosa pur di evitare una gravidanza. La gestione del problema ricade prettamente sulla donna sia per quanto riguarda gli effetti indesiderati delle pillole sia per la soluzione ultima dell’aborto. Ci vuole un maggiore impegno da parte di tutti, poiché è vero che l’utero è della donna, ma quando in esso si impianta una nuova vita la gestione di quella vita non è più solo della donna ma di entrambi. La pillola è un medicinale e come tale va trattata e il suo uso deve essere corretto e consapevole. In questo caso conoscere e sapere come essa agisce e quali gli effetti indesiderati o i rischi che comporta è fondamentale.
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