sabato 28 agosto 2010

Bersani, il Governo non arriverà a fine legislatura

Questo governo "non finirà la legislatura. Non lo dico da adesso è da un anno che lo dico": lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti al Meeting di Cl. "Poi - ha continuato il leader del Pd - non so mettere appuntamenti. Già adesso si vede il profondo disfacimento su dei punti di fondo. La mia analisi prescinde da questo agosto vergognoso. Va un po' più a fondo". Bersani ha poi spiegato che l'accordo su temi economici e sociali in realtà e' una favola e "la deformazione della democrazia non ha portato risultati e preoccupa anche forze conservatrici". "Questi due elementi - ha concluso il segretario del Pd - sono gli elementi di fondo della crisi della maggioranza e delle chiusura anche di una parte di questa e non e' rimontabile. Si può tentare di vivacchiare ma questo tema non e' rimontabile". "Vorrei un'altra Italia" e "temo che un passaggio inevitabile sia quello di lasciarsi alle spalle Berlusconi". E' quanto ha affermato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che dal Meeting di Cl rilancia la sua proposta di creare un'alleanza per sconfiggere Berlusconi. "Vorrei un'altra Italia, francamente, - ha spiegato il leader conversando con i giornalisti - che riprendesse la spinta, la fiducia di poter crescere con uno spirito civico e per arrivare a questo - ha continuato - temo che un passaggio inevitabile sia quello di lasciarsi alle spalle Berlusconi. Dobbiamo fare in modo di predisporre un'alternativa che solleciti anche tutte quelle forze che hanno una certa idea della nostra democrazia: cioè se nel futuro dobbiamo prendere una piega di tipo populistico o se dobbiamo rinnovare le istituzioni stando nel solco della più bella Costituzione nel mondo, cioè, la nostra". Bersani ha spiegato che nel Nuovo Ulivo "c'e' un patto forte di forze politiche che credono anche nell'esigenza di riorganizzate il campo del centro sinistra strutturalmente, semplificandolo. E l'idea di forze politiche che si mettono al servizio anche di un movimento della società". "Ma con un nuovo Ulivo serve anche un Nuovo Prodi?" hanno chiesto i giornalisti a Bersani. "Ci vuole un popolo - ha risposto il leader del Pd - e lo troviamo, il resto si risolve". Circa le recenti dichiarazioni del leader dell'Idv Antonio Di Pietro Bersani ha spiegato che: "Non ho letto dei veti. Credo che nel modo in cui ho cercato di porre la questione cioè' doppio cerchio, un cerchio programmatico politico elettorale, un cerchio costituzionale democratico, ci sia l'equilibrio giusto anche per cercare elementi di cambiamento. Credo che anche Di Pietro possa stare abbastanza a suo agio in questo discorso". Per quanto riguarda, infine, l'idea lanciata di un'aggregazione di forze politiche per opporsi a Berlusconi, il segretario del Pd ha chiarito che: "Sto parlano di un'Alleanza elettorale per tutte le forze che vorranno partecipare al progetto del nuovo Ulivo. Da lì' dobbiamo far partire un appello a tutte quelle forze che hanno una certa idea di democrazia, che sono preoccupate" di una deriva "plebiscitaria". Questa aggregazione "in un caso di emergenza può diventare anche un patto elettorale". Mentre "in una via più ordinaria può diventare comunque una piattaforma comune" ha detto Bersani citando riforme come quella della legge elettorale e della giustizia. Su questi temi "deve rispondere - ha concluso il leder del Pd - non solo il centro sinistra o il Nuovo Ulivo. Deve rispondere anche qualcun'altro, chi è disponibile". (Agi)

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