mercoledì 13 agosto 2014

A Meta stop ai falò in spiaggia, ma nell'ordinanza c'è un errore grammaticale

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Meta - Neanche il tempo di far “digerire” ai pendolari del mare (e non solo) l’ordinanza “anti-cafoni” che Giuseppe Tito imprime subito un altro giro di vite. E al di là delle accuse, velate, mossegli da minoranza e fedelissimi dell’ex primo cittadino Paolo Trapani che l’hanno accusato di aver copiato il provvedimento sulla sicurezza da chi indossava la fascia tricolore prima di lui. Arriva l’ordinanza che vieta i falò sulle spiagge, che contiene un errore di battitura sullo stop alla possibilità di bivaccare sugli arenili da parte dei giovani. C’è scritto “bivaccho” e non bivacco. “In occasione del Ferragosto – scrive Tito nel dispositivo – numerosi utilizzatori delle spiagge libere e non, si trattengono sull’arenile oltre l’orario di balneazione per campeggiare, bivaccare ed accendere falò. In particolare l’accensione dei fuochi sull’arenile rappresenta un danno per l’ambiente e può essere pericolosa in prossimità di stabilimenti balneari in legno o vicino a dune cespugliate. Il fenomeno delle accensioni di falò si verifica tutti gli anni e spesso arreca danni non solo agli arenili ma anche ad abitazioni ed esercizi commerciali in quanto orde di ragazzini prendono di mira ogni materiale combustile”. Il sindaco di Meta, ha deciso di porre un freno alle feste sulle spiagge. “Bisogna salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica – scrive ancora Tito nell’ordinanza -, sia sotto il profilo igienico che sotto quello della corretta compatibilità dei comportamenti posti in essere dai vacanzieri”. Per questi motivi, dunque, lungo il litorale di Meta scatta il “divieto per chiunque di campeggiare, bivaccare, accendere fuochi nel periodo compreso tra il 14 e il 16 agosto”

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