sabato 26 settembre 2015

Il sindaco difende i suoi «Proveranno l`innocenza»

Piergiorgio Sagristani
Ma rassicura le famiglie: «Ditte cambiate da 3 anni»

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Sant’Agnello - «Piena fiducia nei magistrati così come nei nostri dipendenti sotto inchiesta»: così il sindaco di Sant'Agnello Piergiorgio Sagristani ha commentato l'inchiesta della procura della Repubblica di Napoli in cui risultano coinvolti il comandante della polizia municipale Aniello Gargiulo e la dipendente della terza unità Giuseppina Aversa. L'ipotesi di reato formulata a loro carico dai pm partenopei è di turbata libertà degli incanti cui si aggiunge, nel caso di Gargiulo, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Fiducia sì e ferrea. Ma il sindaco si lascerebbe aperta una porta: una volta lette le carte, come si usa dire in casi del genere, la sospensione potrebbe scattare. L'inchiesta ruota intorno alla gara d'appalto per la refezione nella scuola elementare capoluogo per l'anno 2012/2013. Stando a quanto si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Napoli, nella sua veste di presidente della commissione aggiudicatrice, Gargiulo avrebbe indicato alla ditta Puliedil alcune procedure che avrebbero poi consentito di affidare a quest'ultima il servizio di refezione attraverso un cottimo fiduciario. Per lui i pm avevano chiesto addirittura gli arresti domiciliari, mentre il gip ha ritenuto sufficiente il divieto di dimora. Giuseppina Aversa, segretaria della commissione aggiudicatrice, avrebbe invece rivelato informazioni riservate. Un esempio? L'esclusione dalla gara d'appalto, decisa ma non ancora resa pubblica, di una delle ditte concorrenti. Anche per lei il pm aveva chiesto i domiciliari, mentre il gip ha disposto il divieto di dimora. Nelle carte dell'inchiesta figurano anche i nomi del 40enne Salvatore Laurenzio e il 49enne Maurizio Claudio Ruocco, titolari della Slem, altra ditta specializzata nella refezione scolastica con sede a Piano di Sorrento: anche per loro i magistrati ipotizzano il reato di turbativa d'asta.
 
Tra i primi ad apprendere la notizia degli avvisi di garanzia è stato il sindaco Piergiorgio Sagristani, reduce da un turno di notte in ospedale. «Non ho mai nutrito alcun dubbio sull'integrità morale dei nostri dipendenti. Sono convinto che riusciranno a chiarire la loro completa estraneità ai fatti» ha sottolineato il primo cittadino. Sagristani ha poi provato a placare gli animi dei genitori degli alunni della scuola capoluogo, allarmati dai primi dettagli emersi dall'inchiesta: «Tengo a precisare che le ditte che sarebbero coinvolte nella frode non lavorano più per il comune di Sant'Agnello da quasi tré anni, ragion per cui le famiglie degli studenti possono dormire sonni tranquilli». Dello stesso tenore la reazione di Gian Michele Orlando, ex sindaco e attuale leader dell'opposizione, per il quale «Aniello Gargiulo e Giuseppina Aversa hanno sempre espletato le numerose gare d'appalto con rigore assoluto». Orlando, però, non trascura l'ipotesi di pressioni da parte della politica. «Non vorrei che, m questa vicenda della refezione scolastica, ci fosse stata l'ingerenza di qualche politico. Se così fosse, si tratterebbe di un fatto gravo che la magistratura dovrebbe necessariamente approfondire». Un atto d'accusa che Gian Michele Orlando aveva già lanciato nel corso della seduta del consiglio comunale del 23 dicembre 2014, quando aveva fatto riferimento a «ingerenze di qualche assessore in alcuni servizi affidati dall'amministrazione». Chi ha ragione tra Sagristani e Orlando? A chiarirlo saranno i magistrati. Nel frattempo, c'è da chiarire un aspetto: la gara d’appalto cui l'inchiesta fa riferimento risale a un periodo in cui il Comune non era retto ne da Sagristani ne da Orlando, bensì da un commissario prefettizio. Ad agosto 2012, infatti, il consiglio comunale sfiduciò l'allora sindaco Orlando spianando la strada al commissariamento.

Nessun commento: