domenica 15 luglio 2018

Il nuovo corso in scienze gastronomiche

Gennaro Esposito
C’erano anche i pizzaioli alla grande festa della gastronomia campana organizzata dal Dipartimento di Agraria a Portici diretto dal professore Matteo Lorito. Per la prima volta nella storia la pizza, nelle persone di Franco Pepe, Enzo Coccia e Teresa Iorio sono entrate all'Università. C’era il precedente di Enzo Coccia che aveva contribuito ad uno studio proprio con lo stesso Dipartimento, ma stavolta è stato diverso. Davanti al ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti si è svolta la presentazione del Corso di laurea in Scienze gastronomiche Mediterraneo in collaborazione con il del dipartimento di Medicina veterinaria. Una occasione unica anche per presentare al pubblico il Galoppatoio restaurato, unico esempio in Europa insieme a quello di Vienna, ma più grande. Pizzaioli protagonisti, insomma, insieme agli chef stellati campani (hanno parlato Gennaro Esposito, Mario Iaccarino in sostituzione del padre Alfonso e Nino Di Costanzo) alla presenza del governatore de Luca, del rettore Manfredi, Alfonso Pecoraro Scanio presidente della Fondazione UniVerde e di Paolo Scudieri, partner nell'iniziativa con Eccellenze Campane. Il numero programmato è di 40-50 posti, il bando di ammissione al corso di laurea è sul sito di Ateneo e del Dipartimento (www.unina.it e www.agraria.unina.it) e prevede un test di ingresso che valuta la capacità logistica e di espressione, le conoscenze linguistiche (inglese) e scolastiche.
 
Si tratta di una formazione complessa con una visione globale per formare figure professionali a tutto tondo altamente specializzate. Si parla infatti di responsabile della ristorazione, della logistica e dell'approvvigionamento delle materie prime, direttore responsabile di struttura o project manager preso ristoranti, aziende di catering e di produzioni tipiche. Ma anche comunicazione e divulgazione nei mass media, ruoli dirigenziali in imprese del settore alimentare, gastronomico e ristorativo. Tre anni che hanno al centro degli insegnamenti interdisciplinari che prevedono nozioni di chimica, storia della gastronomia, studio delle biodiversità ambientali, qualità delle materie prime. Insomma, un approccio completo e globale che non ha eguali nella istruzione pubblica. Questa è stata la grande novità a lungo attesa m un settore dove sinora l'ha fatta da padrone solo il privato. L'istituzione pubblica tutela invece l'autonomia dell'insegnamento e la qualità di un insegnamento basato esclusivamente sugli interessi della ricerca scientifica e non di quelli commerciali. Una svolta che parte da Portici e che avrà sicuramente un'onda lunga, lunghissima. (Fonte: l.pigna da Il Mattino)

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