sabato 12 gennaio 2019

Sversamenti a Faito, il presidente Dello Joio: «Ente Parco mai interpellato, mesi fa abbiamo chiesto la rimozione»

Vico Equense - «In merito alla discarica a cielo aperto all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari, è necessario sgomberare il campo da dubbi e fare chiarezza. L’Ente Parco non è mai stato interpellato ed è stato messo a conoscenza dello sversamento soltanto a cose fatte, a seguito dei lavori di ripristino della viabilità lungo la SS ex 269 Moiano-Faito». Così Tristano Dello Joio, presidente dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari. «A tal proposito, - prosegue Dello Joio - con nota inviata il 20 settembre 2017 al Comune di Vico Equense e alla Regione Campania, ai carabinieri forestali di Castellammare di Stabia, al comando stazione dei carabinieri di Vico Equense e, per conoscenza, alla Dg Difesa Suolo e alla Uod Gestione delle Risorse Naturali Protette della Regione Campania, abbiamo chiesto la rimozione urgente dei “cumuli detritici alluvionali depositati impropriamente ed unicamente correlabili alle attività di somma urgenza degli eventi franosi occorsi a seguito degli incendi dell’agosto scorso ed ai successivi eventi meteorici”. L’Ente Parco, inoltre, a seguito di una riunione in Prefettura, è venuto a conoscenza della situazione da parte della Città Metropolitana, ente gestore della strada nonché ente proprietario insieme alla Regione Campania, che ha convocato una conferenza di servizi in data 7 dicembre 2018, nel corso della quale si è deciso di stabilizzare il materiale a seguito di una nota favorevole e di analisi effettuate dall’Arpac, mai inviate al Parco.


L’intervento di ripristino della strada, tra l’altro, è avvenuto fuori dalla perimetrazione di competenza territoriale del Parco, che si è attivato mediante la richiesta di rimozione dei rifiuti subito dopo essere stato messo a conoscenza della presenza del materiale detritico depositato in maniera impropria. Le chiacchiere e i pettegolezzi, d'altra parte, stanno a zero e non possono far fede, - conclude Dello Joio - contano soltanto gli atti che già mesi addietro il Parco aveva ufficialmente inoltrato».

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