Regione Campania - Enzo Amendola non ci sta. Il segretario regionale legge le dichiarazioni di Vincenzo De Luca e non le gradisce. Quel riferimento allo scarso impegno, al Pd che «ha preso quello che ha meritato» non gli va giù. «Il Pd, i suoi gruppi dirigenti e i suoi candidati si sono spesi anima e corpo per De Luca. Siamo sicuri che non voleva mettere in dubbio questo sforzo. Nessuno - ammette Amendola - nega ritardi e conflittualità che provengono dal passato. E siamo sicuri che De Luca ne è consapevole». Il segretario regionale è a Roma. «È evidente la netta vittoria di Caldoro grazie ai voti fondamentali di Udc e Mpa». Per contro, dice, «il Pd elegge quattordici consiglieri che indicano una tenuta del partito». Il segretario assicura «un’opposizione determinata» e indica la road map. «Si apre un nuovo ciclo politico. Il Pd - dice - interpreterà questa stagione muovendosi su due versanti: radicamento sul territorio e profilo programmatico. Siamo la seconda forza politica della regione ed è indispensabile lavorare a un progetto di alternativa al centrodestra sui temi nazionali e su nuove proposte per il Mezzogiorno». Dopo i ballottaggi, ci sarà la direzione regionale per l’analisi del voto. La sconfitta è dura da digerire e nel partito si aprono le prime crepe. Con consumato tempismo, il primo a spargere sale sulle ferite è Emilio Montemarano che trenta giorni fa lasciò l’esecutivo del partito in polemica sulla formazione delle liste. «La bruciante sconfitta - attacca il consigliere comunale - deve farci riflettere. La guida rilassata e rinunciataria del segretario Amendola è stata letale non solo per le elezioni, ma soprattutto per il quadro politico che va componendosi. Oltre alla Regione il centrosinistra perde Castellammare e Pomigliano e questo soprattutto perchè nel Pd manca una struttura vera di partito sui territori». E nel giorno della debacle c’è chi ricorda che il partito a Napoli è da oltre un anno senza guida. «È gravissimo che si sia impedito di fare il congresso», accusa Teresa Armato, coordinatrice regionale di Area democratica. «Le parole d’ordine della campagna elettorale, del partito e di De Luca, sono state cambiamento e innovazione e bisogna proseguire in questa direzione. Per farlo - aggiunge la Armato - bisogna costruire il Pd, radicandoci sui territori e parlando dei problemi della gente». (p.mai. il Mattino)De Luca sferza il Pd: demenziali lacerazioni

































