Kim Il Sung, è noto per la portata del suo culto della personalità: La Corea del Nord si riferisce a lui in maniera ufficiale come al "Grande Leader", ed è immortalato nella costituzione come "eterno Presidente" della nazione. L'anno scorso da destra fu Paolo Guzzanti, ex Forza Italia, che con una lettera aperta a Silvio Berlusconi lo paragonò a "Kim Il Sung". Il Cavaliere, monarca assoluto, resta l'unico leader "che si presenta alla sua gente nei teatri circondato dai gorilla con la radiolina all'orecchio". Il partito è poi composto "da una corte osannante", i parlamentari sono "nominati" con criteri che in alcuni casi "provocano imbarazzo o rossore". La presenza questa sera del Cavaliere a "reti unificate" spinge anche il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a paragonarlo al dittatore coreano: "Guardando i telegiornali di stasera mi pare chiaro che ci stiamo avvicinando ad uno standard "Kim II Sung". In attesa che dalle autorità di vigilanza arrivino sanzioni meno facilmente onorabili da un miliardario c'è da augurarsi che gli elettori comincino a mettere loro qualche rimedio".
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