martedì 12 luglio 2011

Gioco d’azzardo, una rete contro i rischi

Sorrento - Creare una rete di supporto per le vittime delle nuove dipendenze, con particolare riferimento al gioco d’azzardo, diventato una vera piaga negli ultimi anni, e che oltre a incidere sulla vita delle persone alla stregua di una nuova droga, può portare a diventare vittime dell’usura. È l’obiettivo che ha portato a un protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi a Sorrento tra il Piano sociale di Zona ambito Napoli 13, il Sert dell’Asl Napoli 3-Sud e la Fondazione antiusura Exodus ’94. L’accordo prevede la sensibilizzazione dei cittadini della penisola sorrentina nei confronti della piaga del gioco d’azzardo, «come problema emergente del nostro contesto sociale al quale dare risposte, anche in ragione della tendenza della popolazione a non riconoscerlo come tale». Ciò attraverso «una serie di azioni di prevenzione basate sulla conoscenza più approfondita di questa nuova forma di dipendenza». In pratica gli enti coinvolti si impegnano ad offrire all’utenza uno spazio di ascolto e forme di supporto e orientamento riservate a coloro che si trovano in una situazione di disagio derivante dal gioco d’azzardo o dall’usura. Piano sociale, Sert e Fondazione Exodus metteranno in campo tutte le loro risorse per evitare che «chi si trovi in situazione di disagio economico, causato dal gioco d’azzardo, possa incorrere nella rete dell’usura». Ciascuno dei tre enti sarà chiamato a svolgere un ruolo di primo piano. In particolare, per quanto riguarda il Piano sociale, il compito è quello di pubblicizzare l’iniziativa e realizzare lo sportello di ascolto con personale qualificato. Gli addetti del Sert, invece, saranno chiamati a fornire percorsi di aiuto individuali rivolti a coloro che si rivolgono alla struttura. Alla Fondazione Exodus spetta l’onere di fornire assistenza concreta nei confronti di chi chiederà sostegno per uscire dal problema e ciò mettendo a disposizione alcuni volontari per lo sportello di ascolto, offrendo assistenza ai soggetti che versano in stato di disagio economico dovuto alla dipendenza da gioco per evitare l’eventuale ricorso all’usura o per sottrarveli se già vi si fossero assoggettati, trasmettere la richiesta d’aiuto al consiglio della fondazione, il quale decide in merito alle successive azioni, curare la procedura di accesso al prestito a carico del fondo di prevenzione all’usura e le specifiche modalità di restituzione ed offrire la consulenza di un avvocato. (Fonte: Massimiliano D’Esposito da il Mattino)

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