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"Sciogliamo la camorra per infiltrazioni politiche". Non è una provocazione ma un´amara constatazione! Troppe volte camorra e politica sono venute in "contatto" nel corso dei secoli, ma in questi ultimi trent´anni afferma Tonino Scala nel suo libro il nono per l´esattezza, è avvenuta una vera e propria commistione che non fa, oramai, capire al comune cittadino, dove inizia l´una e termina l´altra. " Con questo viaggio intendo raccontare l´inferno del sistema politico campano (ed italiano) dove interi territori sono ormai a sovranità limitata e niente è stato lasciato al caso. È stato messo in campo tutto ciò di cui si poteva disporre per fare soldi ed acquisire potere, opprimendo, terrorizzando, uccidendo, inquinando aria e terreni, cementificando, distruggendo ambienti e divorando montagne per poi riempirle di rifiuti di ogni specie e cosa ancora più grave, la società e l'informazione sono state militarizzate ed imbavagliate: uno dei peggiori incubi dell´Europa occidentale degli ultimi sessant'anni." Da Liborio Romano ai giorni nostri la politica ha sempre utilizzato la camorra, oggi non si comprende più dove inizia l´una e termina l´altra. "Per anni, ignorando le dimensioni di questa mucillagine criminale abbiamo continuato a celebrare l´azione purificatrice della magistratura come l´unica via per liberarci da un fenomeno erroneamente considerato, da un lato, retaggio del passato e, dall´altro, un processo geograficamente molto circoscritto." Afferma Nichi Vendola nella prefazione al pregevole testo. "Nell´ultimo decennio, anche approfittando di un processo di sviluppo distorto che ha investito soprattutto le regioni del Mezzogiorno, la camorra e le altre mafie si sono fatte soggetti economici e soggetti politici. Perché la forza economica consegna loro pure una soggettività politica. Le loro ricchezze sono pervasive del tessuto economico e sociale, producono consenso e voti, colmano ogni vuoto sociale." Conclude il governatore della Regione Puglia. Non vi resta che leggerlo.
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