Massa Lubrense - I «predoni del mare» ancora in azione nella acque dell’area marina protetta di Punta Campanella. Questa volta nel mirino dei saccheggiatori delle risorse ambientali sono finiti i pregiati datteri di mare. Erano ben venti chili quelli che C.V., un datteraro abituale, già «pizzicato» in passato mentre svolgeva la stessa attività illecita, era riuscito ad estrarre dai fondali della zona di Mitigliano, a Massa Lubrense. Il valore sul mercato dei prelibati molluschi si aggira sugli 80 euro al chilogrammo, per cui quelli pescati da C.V. valevano intorno ai 1600 euro. Niente male per una notte di lavoro. Ma l’uomo non è riuscito a vendere il pescato grazie al provvidenziale intervento degli uomini della guardia costiera di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano di fregata Giuseppe Menna. Nel corso del rituale servizio di perlustrazione del territorio, condotto sia via mare, che via terra, l’altra notte i militari hanno notato C.V. mentre usciva dalle acque. I successivi controlli hanno consentito di rinvenire il prezioso carico di datteri che l’uomo aveva appena estratto dai fondali. Per il datteraio è scattata la denuncia a piede libero, mentre i molluschi sono stati sequestrati e distrutti tramite affondamento in acque profonde. Anche l’attrezzatura utilizzata da C.V. per rompere le rocce sommerse ed estrarre i frutti di mare è stata posta sotto sequestro dagli uomini della capitaneria. (Fonte: Massimiliano D’Esposito dail Mattino)
sabato 9 luglio 2011
Scempio infinito, preso predatore di datteri
Massa Lubrense - I «predoni del mare» ancora in azione nella acque dell’area marina protetta di Punta Campanella. Questa volta nel mirino dei saccheggiatori delle risorse ambientali sono finiti i pregiati datteri di mare. Erano ben venti chili quelli che C.V., un datteraro abituale, già «pizzicato» in passato mentre svolgeva la stessa attività illecita, era riuscito ad estrarre dai fondali della zona di Mitigliano, a Massa Lubrense. Il valore sul mercato dei prelibati molluschi si aggira sugli 80 euro al chilogrammo, per cui quelli pescati da C.V. valevano intorno ai 1600 euro. Niente male per una notte di lavoro. Ma l’uomo non è riuscito a vendere il pescato grazie al provvidenziale intervento degli uomini della guardia costiera di Castellammare di Stabia, agli ordini del capitano di fregata Giuseppe Menna. Nel corso del rituale servizio di perlustrazione del territorio, condotto sia via mare, che via terra, l’altra notte i militari hanno notato C.V. mentre usciva dalle acque. I successivi controlli hanno consentito di rinvenire il prezioso carico di datteri che l’uomo aveva appena estratto dai fondali. Per il datteraio è scattata la denuncia a piede libero, mentre i molluschi sono stati sequestrati e distrutti tramite affondamento in acque profonde. Anche l’attrezzatura utilizzata da C.V. per rompere le rocce sommerse ed estrarre i frutti di mare è stata posta sotto sequestro dagli uomini della capitaneria. (Fonte: Massimiliano D’Esposito dail Mattino)
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