sabato 3 novembre 2018

Castellammare, il Pd in caduta libera tesseramento flop: 79 iscritti, erano 800

Fonte: Fiorangela d'Amora da Il Mattino

Castellammare di Stabia - Pd stabiese in caduta libera, al tesseramento rispondono solo in 80.I democrat di Castellammare passano dalle 800 tessere del 2016 alle settantanove per essere precisi, del 2018. Il tesseramento era partito in sordina l'ultimo weekend di settembre, i numeri sono spietati e se il flop delle ultime elezioni (2800 voti raccolti contro i 6000 della tornata precedente) non fosse bastato per capire che il vento in città era cambiato, arriva la conta degli iscritti. Un verbale striminzito, un numero a due cifre che non riesce nemmeno a ricomporre il direttivo di un partito che dopo aver deciso di appoggiare il forzista Massimo De Angelis alle Comunali 2018 e non essere arrivato nemmeno al ballottaggio, è rimasto senza segretario e con un solo consigliere comunale eletto. Nicola Corrado, scelto a capo del partito nel dicembre 2017 è durato in carica meno di un anno. Sulle sue spalle il peso dell'esito delle elezioni comunali, i forti dissapori con le altre correnti interne al partito che portarono alla presentazione di una lista di appena 19 nomi, figlia di una notte insonne nella quale nemmeno i messaggeri della pace del Provinciale riuscirono a spuntarla.
LE LITI 
«È uno dei momenti più bui della sinistra italiana - commenta ora l'ex segretario - con molta umiltà dico che è tempo di riscostruire. Siamo stati luogo di conflitto e ci siamo allontanati dal popolo. Delle nostre liti non interessa a nessuno». I litigi nel Pd stabiese non sono mai mancati, e tra gli ottanta iscritti ci sono assenti eccellenti. Non c'è l'architetto Eduardo Melisse, ex membro del coordinamento cittadino e professionista che acquistò con un'unica paypal 140 tessere poi annullate dalla commissione nazionale di garanzia. «Mi sono momentaneamente allontanato dalla politica - commenta Melisse ho impegni professionali importanti che non lasciano tempo».
 
D'altronde erano mancati già i suoi voti alle comunali 2018. Resta invece l'asse Antonio Pannullo-Francesco Iovino rispettivamente ex sindaco e unico consigliere comunale presente oggi all'opposizione del governo di centrodestra di Gaetano Cimmino. «Rispetto alla media regionale non siamo poi così bassi - spiega Pannullo - subiamo le vicende cittadine degli ultimi anni ma è il momento di lavorare a testa bassa senza puntare il dito». Pannullo è stato anche alla Leopolda e sarà a capo della corrente che sosterrà la candidatura di Marco Minniti alle primarie nazionali del Pd. Con lui Iovino che da solo ha raccolto 1013 voti alle comunali e resta tra i più votati in città. Assieme formano l'asse che porta direttamente al consigliere regionale democrat Mario Casillo, referente diretto ancora oggi che l'interlocuzione con il Provinciale sembra sospesa. «Un congresso? Spero che qualcuno dalla segreteria provinciale si faccia sentire - replica Nora Di Nocera, del coordinamento cittadino - c'è da dire che più volte ci avevano chiesto un nome che potesse succedere a Corrado, ma anche in questo siamo stati divisi». GLI EX 
Restano alla finestra anche 4 dei 6 ex consiglieri che facevano parte dell'ex maggioranza di Pannullo. Persino l'ex sindaco Andrea di Martino che fino all'ultimo provò a unire i democrat con una civica, arrivando lui come candidato centrista anziché De Angelis al ballottaggio con Cimmino. «Dopo la sconfitta nessuna riflessione - spiega - il Pd è un partito chiuso in sé stesso senza prospettive».

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