sabato 3 novembre 2018

L`immondizia si accumula Migliaia di tonnellate depositate

Fonte: Fabrizio Geremicca da Il Corriere del Mezzogiorno 

L’ incendio che è divampato giovedì sera all'interno dell'impianto di tritovagliatura di Santa Maria CapuaVetere complica una situazione che, per quanto concerne gli Stir, è ormai da molto tempo estremamente critica. Gli impianti, infatti, ricevono più immondizia di quella che riescono ad evacuare verso inceneritori e discariche. Il risultato è che al loro interno si sono già accumulate migliaia di tonnellate di rifiuti. Un duplice problema questo. I materiali stoccati, infatti, oltre a rallentare la lavorazione negli impianti, pregiudicandone in parte la funzionalità, rappresentano una formidabile esca per gli incendi, di natura dolosa o accidentale che questi ultimi siano. Emblematiche, per comprendere le difficoltà che si trascinano da mesi, le vicende degli Stir di Tufino e di Battipaglia. Il primo è gestito da Sapna, la società della città. Il secondo è affidato ad Ecoambiente Salerno, società a capitale pubblico. In entrambi la Regione prevede di realizzare siti di compostaggio per lavorare l'umido e trasformarlo in fertilizzante. Lo stabilimento per il compost a Turino avrà una capacità di 10.000 tonnellate all'anno. Quello di Battipaglia sarà da 35.800 tonnellate annue e la Regione ha aggiudicato da un anno la gara per costruirlo alla società Monsud. Peccato, però, che le aree destinate al cantiere siano impraticabili per i rifiuti stoccati e che per questo motivo sia congelata da un anno la firma del contratto con Monsud. Ce ne sono 11.000 tonnellate a Battipaglia e 26.000 tonnellate a Tufino.

Per smaltire queste giacenze Palazzo Santa Lucia ha ora indetto una gara da circa sei milioni di euro. Non è detto che sarà risolutiva, però, perché gran parte delle gare varate dalle società provinciali negli ultimi due anni per individuare chi avrebbe dovuto trasportare i rifiuti dagli Stir agli impianti finali di smaltimento in Italia od all'estero sono andate deserte. I motivi sono vari. In Italia gioca certamente un ruolo la concorrenza dell'immondizia proveniente da altre regioni in difficoltà — per esempio il Lazio — e delle stesse ecoballe spedite in ogni parte del paese da Villa Literno, Giugliano e dintorni. All'estero gli impianti del nord Europa sono monopolizzati dall'immondizia che produce la Gran Bretagna, un paese attualmente privo o quasi di termovalorizzatori e grande esportatore di rifiuti.

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