domenica 29 agosto 2010

«Raddoppiata la sorveglianza turismo sicuro»

Penisola sorrentina - «Abbiamo raddoppiato i controlli d’intesa con il sostituto procuratore Raffaele Marino e con i carabinieri. Una risposta a quanto è accaduto e anche la volontà di fare percepire ai cittadini, ai turisti e agli operatori la presenza forte sul territorio». Il questore di Napoli Santi Giuffré sta dando uno sguardo alle relazioni che gli sono arrivate dopo la notte di controlli speciali in Costiera sorrentina. Sono state di nuovo passate al setaccio le spiagge, ispezionate le grotte, addirittura aperti ombrelloni e sedie sdraio. «Sapevamo che poco o nulla poteva essere trovato, se non spunti investigativi. Così è stato. Ma il segnale dato in zona è di vicinanza alla gente e di vigilanza». Ma intanto i pseudo-ordigni ritrovati nelle vicinanze del ristorante del centro a Sorrento hanno innescato una psicosi e probabilmente alimentato le fantasie di qualche pazzo o mitomane che si diverte a seminare il panico facendo trovare oggetti simili a bombe nei posti più disparati. «Preciso subito - ragiona il questore - che non c’è alcun allarme, semplicemente perché nonostante i ritrovamenti non ce ne sono i presupposti. I controlli raddoppiati, consentitemi di dirlo, sono un eccesso di zelo, una risposta scruolosa perché nelle indagini è sempre meglio abbondare». Che cosa rischia, allora, chi si sta divertendo a far trovare petardi, come false bombe, in Costiera? «Non esageriamo. Si tratta di un paio di episodi, non sappiamo neppure se collegati tra loro. In ogni caso, rischia grosso eccome - risponde Santi Giuffré - chi si rende responsabile di questi gesti. Prima di tutto, il Codice prevede il reato di procurato allarme. Poi, ci sono i reati legati al possesso di eventuali polveri esplosive, anche se si tratta di quantità minime. Uno che fa queste cose, che crede di divertirsi mettendo paura alla gente, bene con la testa non sta. Per le eventauli teste malate, ammesso che ci siano, il rischio che corriamo è che più se ne parla e più si alimentano fantasie perverse». (f.v. il Mattino)

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