lunedì 30 agosto 2010

Turismo, in Costiera e a Capri settembre low cost

Gli operatori raddoppiano le occasioni. A Sorrento record di prenotazioni degli inglesi

Sorrento - I turisti italiani hanno alimentato il trend positivo di agosto, prospettive di una decisa ripresa anche per settembre grazie al consolidato feeling con i flussi provenienti dal Regno Unito e non solo. È la radiografia dell’industria dell’ospitalità in costiera dopo due-terzi della stagione. «Un movimento decisamente superiore agli ultimi anni – spiega il tour operator Gino Acampora, rappresentante locale dell’agenzia internazionale Tui Uk-Thomson -. Purtroppo i periodi medi di permanenza sono ristretti a due-tre giorni. È la conferma che è cambiata la formula delle vacanze, condizionata anche da fattori contingenti come la crisi economica mondiale, ma nella nostra programmazione di settembre ricompare la parola «overbooking». Ovviamente questa decisa inversione di tendenza rispetto al 2009 è condizionata da una pianificazione dell’offerta decisamente più contenuta nelle tariffe». C’è la consapevolezza di aver dovuto contenere l’offerta, applicando tariffe al ribasso. Ma fino a che punto hanno inciso gli effetti congiunturali? Su questo interrogativo dovrebbero confrontarsi albergatori e agenti di viaggio da una parte e istituzioni dall’altra. «Si avverte – riprende Gino Acampora – l’esigenza di un rispetto delle regole in maniera più puntuale. Non è possibile dover assistere alla proliferazione di strutture extralberghiere prive delle più elementari norme a sostegno dell’ospitalità». Segnali di ottimismo anche dal vicepresidente nazionale di Federalbeghi, Costanzo Iaccarino, leader dell’Associazione a Sorrento e in Campania: «Per poter essere concorrenziali sul mercato internazionale – osserva Iaccarino – siamo stati costretti a ridurre i prezzi e ciò ha comportato inevitabilmente una contrazione dei ricavi che si può quantificare tra il 20 ed il 30 per cento. Speriamo dalla prossima stagione di poter riportare in positivo anche questo dato». Gli alberghi di Sorrento e dintorni, comunque, rimangono tra le mete turistiche più gettonate dai turisti inglesi: «A settembre i charter settimanali si prospettano sempre affollati – aggiunge Gino Acampora –. Su questo fronte avvertiamo le carenze delle strutture aeroportuali: solo Capodichino non basta più». A sostegno dell’opportunità di incrementare lo scalo di Pontecagnano interviene anche Simon Sharpe, general manager Tui Uk Italia, Corsica, Slovenia, Croazia e Montenegro, che ha lanciato un appello a quanti hanno a cuore l'economia turistica della Campania. «Il funzionamento sottodimensionato dell'aeroporto di Pontecagnano per noi della Tui Travel Plc è inconcepibile - sottolinea il manager britannico -: basterebbe così poco per alimentare da un lato l'economia di destinazioni ancora tutte da scoprire, molto interessanti e con grandi potenzialità come il Cilento; dall'altro si andrebbe ad alleggerire il traffico su Capodichino per le destinazioni della costiera sorrentino-amalfitana. Noi della Tui Uk possiamo muovere, in una stagione, più di cinquantamila turisti da maggio ad ottobre, ma i nostri clienti non amano trasferimenti lunghi e fino a quando non di potrà programmare arrivi e partenze su Pontecagnano non potremmo toccare nuove destinazioni. Un vero peccato». (Antonino Siniscalchi il Mattino)

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