mercoledì 29 febbraio 2012

"Un nemico del popolo" messo in scena da Tognazzi

Castellammare di Stabia - Un pubblico attento, partecipe e in alcuni momenti commosso. Si tratta della platea del teatro Supercinema di Castellammare di Stabia dove la scorsa domenica si è tenuto lo spettacolo “Un nemico del popolo” di Henrik Ibsen con Gianmarco Tognazzi, regia di Armando Pugliese, nell’ambito della stagione di prosa 2011-2012 diretta dall’attore Lello Radice. “Non è la prima volta che il pubblico si lascia coinvolgere così tanto – afferma Gianmarco Tognazzi – siamo stati, infatti, da poco a Nocera dove il calore degli spettatori ci ha lasciato a bocca aperta. Io credo che le persone sentano particolarmente vicina la problematica di cui tratta la storia e si immedesimino nel personaggio del dottor Stockmann perché vorrebbero anche loro riuscire a dire ‘questo non mi sta bene’. E’, infatti, un personaggio che trasmette grande fiducia, va dritto per la sua strada nonostante le avversità”. Il protagonista dell’opera di Ibsen scopre che le terme pubbliche, fiore all'occhiello della cittadina, sono appestate da inquinanti scarichi montani di conciatura delle pelli. Intenzionato a fare un pubblico appello per denunciare la cosa e far porre rimedio al problema, viene ostacolato da suo fratello, rappresentante dei potenti azionisti di maggioranza delle terme e dai redattori di un giornale popolare. Tutti si oppongono alla pubblicazione della relazione di Stockmann e gli impongono di tacere. Il dottore, così, decide di istruire i giovani per aiutarli a comprendere meglio la realtà e a renderli cittadini di una società più civile. “Stockmann ha tanto di me, forse troppo – afferma Tognazzi –solitamente gioco sulle differenze tra me e i personaggi che interpreto, stavolta sulla somiglianza. Mio fratello quando seppe che forse avrei vestito i panni del dottor Stockmann mi disse ‘devi assolutamente farlo perché quel personaggio sei tu’”. L’opera messa in scena è stata riadattata da Edoardo Erba e si rifà all’Italia degli anni ’70. “Il testo è stato riattualizzato – continua Tognazzi – e portato agli anni ’70, limite massimo oltre il quale non si sarebbe potuto andare per permettere che ci fosse un legame con la storia originale, scritta da Ibsen oltre cento anni fa. Sembra che l’idea sia venuta allo scrittore durante un suo soggiorno a Sorrento e abbia preso ispirazione proprio da Castellammare e dintorni, riambientandola, poi, in Norvegia. Evidentemente all’epoca vide qualcosa che lo scosse molto”. Sul palco del teatro Supercinema anche Armando Bruno, che da anni lavora insieme a Tognazzi. “Le persone si sorprendono per l’attualità di questa rappresentazione teatrale – afferma Armando Bruno – ciò è il segno di come le cose in tutti questi anni non siano cambiate poi molto. Mi ha colpito molto la razione avuta dal pubblico de L’Aquila qualche mese fa: teatro pieno, tutti in piedi dopo lo spettacolo, lacrime sui volti delle persone”. (Fonte: Ilenia De Rosa da il Roma)

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