mercoledì 15 agosto 2012

Concordia, Schettino parla con il fratello di una vittima: «Non è solo colpa mia»

Meta - «Non sono l’unico colpevole di quel disastro»: Francesco Schettino ribadisce la propria versione dei fatti che, il 13 gennaio scorso, portarono al naufragio della Costa Concordia ed alla morte di 32 persone. Ieri, il marittimo metese ha contattato Kevin Rebello, fratello di Russell, il cameriere indiano il cui cadavere risulta ancora disperso nelle acque che bagnano l’isola del Giglio. A prendere l’iniziativa è stato proprio Schettino, come ha raccontato Kevin Rebello in un’intervista al Tg1: «Squilla il telefono, vedo un numero diverso dal solito e così decido di rispondere. Una voce si presenta come Francesco Schettino. Abbiamo parlato per 45 minuti, è andata bene». Nel corso della telefonata, il comandante della Concordia ha illustrato a Rebello la dinamica della tragedia, sottolineando di non essere l’unico responsabile: «Mi voleva far capire che ci sono ancora tante persone che devono venire fuori», fa sapere Rebello. Schettino, comunque, avrebbe anche riferito di essere rimasto su uno scoglio a guardare la nave che lentamente affondava, senza riuscire a capire subito cosa fare. Al termine della conversazione, il capitano ha invitato Rebello a Meta, il piccolo centro della penisola sorrentina dove risiede insieme a moglie e figlia. Ed è proprio qui che, pochi giorni fa, Schettino ha avuto un faccia a faccia con Elio Vincenzi, marito di Maria Grazia Trecarichi, la donna dispersa nel naufragio della Concordia. Accompagnato dall’amico Giuseppe Lombardo, ultima persona ad aver parlato telefonicamente con la Trecarichi, Vincenzi è riuscito ad avere il tanto desiderato confronto con l’uomo contro cui ha più volte puntato l’indice sia in televisione che sui giornali. «Desidero che Schettino risponda a due domande: se è vero che ha eseguito la manovra perché si era reso conto della gravità della situazione, perché non ha dato subito l’allarme e non ha evacuato la nave? E poi, se è un comandante tanto abile, come ha fatto a chiedere alla motovedetta della Guardia di finanza di trainarlo fuori dagli scogli?», aveva dichiarato recentemente Vincenzi in un’intervista al settimanale Panorama. Ora, Francesco Schettino gli ha spalancato le porte di casa ed ha risposto ai suoi strazianti interrogativi: un modo per provare a recuperare la serenità perduta e sentirsi a posto con la coscienza. (Fonte: Ciriaco M. iggiano da Il Mattino)

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