sabato 4 febbraio 2017

Diario di bordo di un magico viaggio diventato poesia

Marcella Continanza, presidente dell'Associazione
 "Donne e Poesia Isabella Morra" di Francoforte sul Meno e
Alessandra Dagostini
Alessandra Dagostini ha presentato la sua plaquette “Sotto il cielo delle Eolie” alla Mondadori Bookstore di Castellammare di Stabia 

Castellammare di Stabia - Grande successo di critica e di pubblico per la seconda tappa di “Sotto il cielo delle Eolie…in tour” della scrittrice vicana Alessandra Dagostini che, dopo aver esordito alla Libreria Ubik di Vico Equense, ha presentato il suo ultimo libro alla Mondadori Bookstore di Castellammare di Stabia, martedì 31 gennaio 2017. Diario di bordo di un magico viaggio diventato poesia. “Sotto il cielo delle Eolie” (Villa D’Agri-PZ, Dibuono Edizioni, 2016) ha conquistato i presenti per l’immediatezza dei versi e per le atmosfere piacevoli e rilassanti dei luoghi, cui l’autrice ha dato voce, materializzandone colori, profumi e sapori. Moderatore dell’incontro il giornalista Pierluigi Fiorenza, che ha aperto la serata con una brillante introduzione critica sulla poesia della Dagostini. Parafrasando l’Italo Calvino del “Se una notte d’inverno un viaggiatore” in “Se una notte d’estate una viaggiatrice”, il prof. Fiorenza ha posto l’accento sulla duplicità di questo viaggio iniziatico, sospeso sulla pagina tra la concretezza del vissuto oggettivo e la suggestione nostalgica del ricordo. Ne riportiamo un breve stralcio: «Le poesie di Alessandra Dagostini, dedicate alle sette isole sorelle, sono piene di colori, profumi e riferimenti alla mitologia, depurati dall’eco lontano della mondanità, che è l’altra faccia della medaglia insulare, intessuta di turisti fracassoni. L’autrice sa cogliere la bellezza disperata dell’hic et nunc, di un carpe diem che non riserva certezze sul futuro e che, quindi, nega la possibilità di ottenere un bis che permetterebbe di dilatare l’attimo fuggente e, forse, di cristallizzarlo».
 
Poesia, dunque, che focalizza l’attenzione sull’unicità del momento vissuto, che difficilmente si ripete identico a sé stesso e che quasi ci riporta a quel concetto di “insostenibile leggerezza dell’essere” di kunderiana memoria, alla cui base vi è l’unicità della vita. E il viaggio stesso non finisce mai – come sosteneva il premio Nobel José Saramago – ma rappresenta soltanto l’inizio di un altro viaggio, perché la vera scoperta è quella di imparare sempre a guardarsi intorno con nuovi occhi. Simpatico, brioso e intenso anche il dialogo tra l’intervistatore e l’autrice, che ha saputo catturare l’interesse del pubblico e accompagnarlo «sul suo veliero di versi» per condurlo – citando ancora una volta le parole del prof. Fiorenza – «alla scoperta di nuove terre, a volte come una moderna Sirena, talaltra come un Ulisse in gonnella». Tra i presenti, Marcella Continanza, presidente dell’Associazione “Donne e Poesia Isabella Morra” e direttrice del Festival della Poesia Europea di Francoforte sul Meno, giunto quest’anno alla sua X edizione, di cui la Dagostini è collaboratrice da ormai molti anni nel segno anche della poetessa lucana Morra, di cui si è inevitabilmente parlato nel corso del salotto letterario. La scrittrice vicana è stata insignita, infatti, del prestigioso “Premio Morra” dalla Pro Loco di Valsinni, in Basilicata, nel 2012, riconoscimento in precedenza assegnato ad autori del calibro di Dacia Maraini e Raffaele Nigro. E ancora le professoresse Maria Carmen Matarazzo, presidente dell’Associazione “Achille Basile – Le Ali della Lettura” e Giovannamaria Maglio, coordinatrice del gruppo di lavoro “Arte, Cultura e Turismo”, Distretto Sud Ovest FIDAPA-BPW, e socia della sezione FIDAPA Penisola Sorrentina. Prossima imminente tappa del tour eoliano la città di Portici, dove la Dagostini, approdata qui come docente dodici anni fa, insegna presso l’I.C. “L. Da Vinci – Comes D. M.”, ma in uscita, a breve, sempre per i tipi della Dibuono, è stato già da lei preannunciato il “sequel” della plaquette, che si intitolerà “Ali di Icaro e sogni”, silloge poetica molto più ricca e corposa, ambientata ancora una volta nell’arcipelago siciliano.

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