domenica 14 aprile 2019

L’irrefrenabile simpatia di Lino Banfi chiude gli Incontri internazionali di cinema di Sorrento

di Claudia Esposito

Sorrento - “Ogni scusa è buona per tornare ogni volta qui a Sorrento”. Con queste parole di amore per la Città Lino Banfi saluta il pubblico accorso nel salone comunale per ascoltare uno degli attori più popolari ed amati della tv italiana. L’attore pugliese, 83 anni a luglio, si racconta senza risparmiarsi alla giornalista Alessandra De Luca nell’ambito dei dibattiti inseriti nel ciclo “Ciak incontra”. Dagli esordi senza essere figlio d’arte ma piuttosto “figlio d’orto” di genitori ortolani, l’attore ricorda aneddoti della sua carriera e i primi anni difficili, alle prese anche con la povertà e gli usurai, che riuscì a ripagare grazie a un contratto firmato con Dino De laurentiis. Tra gag con l’inconfondibile accento suo marchio di fabbrica, clip e tante, tantissime risate, Banfi ricorda anche le difficoltà nel girare “Indovina chi sposa mia figlia” nel 2009, pellicola che è stata proiettata in serata al cinema Tasso visto che gli Incontri di cinema di quest’anno si sono focalizzati sulla cinematografia tedesca. “Non conosco il tedesco, non so come ho fatto ma ho completato il film che è stato un grande successo” ammette Lino. Da qui, poi, la cavalcata tra i personaggi che lo hanno reso celebre presso il pubblico, dal commissario Logatto a Oronzo Canà, passando per la commedia sexy, fino ad arrivare al “nonno d’Italia”, nonno Libero. “Nel 1986 girammo a Favignana il commissario Logatto, che veniva dopo tutte le commedie sexy che avevo girato con Edwige Fenech, Gloria Guida, Barbara Bouchet e per me fu una bella esperienza. C’erano anche i detenuti sull’isola che mi riconoscevano e con cui ogni giorno si era instaurato un bel rapporto”. Poi arriva il profeta del “5-5-5” e del “modulo a farfalla”, mister Canà.
 
“Ancora oggi giocatori e allenatori mi chiamano mister quando mi vedono”. Venendo a Nonno Libero, Lino ammette: “L’affetto e la simpatia del pubblico non si comprano ma si costruiscono mattone su mattone. Sento la responsabilità di averlo interpretato, è un personaggio che ha funzionato, lo conosceva pure Papa Francesco, il terzo papa che ho avuto il piacere di conoscere”. Poi, preoccupato aggiunge: “Oggi i giovani non fanno più figli e se continua così la figura del nonno scomparirà. La politica dovrebbe sostenere le giovani coppie”. Dopo centinaia di pellicole e tanti personaggi interpretati c’è ancora però un tassello che manca in una carriera già ricchissima: “Mi piacerebbe interpretare il ruolo di una persona buona che, dopo aver subito innumerevoli vessazioni, diventa cattivo ma non so se ci riuscirei”.

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