martedì 17 settembre 2024

Monte Faito, il WWF denuncia l’ennesimo scempio: asfalto nei boschi

Vico Equense - L’asfalto si fa “strada” nei boschi del monte Faito. "E' assurdo e incredibile constatare che ogni volta che si sale su quella montagna, ogni volta si osservano nuovi scempi ambientali e mai dico mai un intervento, uno solo, anche piccolo o piccolissimo, a favore della natura del Parco, della preziosa flora e della fauna che ancora sopravvivono ma di cui nessuno ne parla.” A dirlo, in una nota, è Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno che denuncia la continua distruzione dell’ecosistema della montagna. “L'impressione netta e agghiacciante è che ci si trovi in un "feudo" – aggiunge Claudio d’Esposito - governato e gestito non si sa da chi (o forse si sa bene?) ai danni degli abitanti e commercianti onesti che pur vivono su quella montagna. I molteplici attentati alla natura sono messi in essere dai soliti pochi criminali che ne traggono reddito, da persone ignoranti dei meccanismi basilari che regolano la vita dell'ecosistema, da veri fuorilegge patentati o da semplici, banali furbi e/o speculatori della domenica, ma anche, ahimè, in virtù di discutibili progetti messi in essere grazie a soldi pubblici, intercettati a pioggia dalla pubblica amministrazione, la stessa che dovrebbe avere a cuore la tutela della montagna, all'interno del Parco Regionale dei Monti Lattari e di un sito di Interesse Comunitario, e che invece si adopera a sbancare terreno e roccia, danneggiare alberi secolari, segare tronchi, asfaltare il suolo, seppellire rifiuti e illuminare a giorno i silenziosi boschi, uccidendo la magia e violentando il regno di volpi, di pipistrelli arboricoli, di lucciole e di rapaci notturni che nell'oscurità erano abituati a vivere.

 

E intanto la "magia del Faito" viene lentamente e inesorabilmente, senza soluzione di continuità, seppellita da rifiuti, amianto, cemento e asfalto - continua la nota del Wwf - violata da fari, spari, motoseghe, trappole, rombi di moto, pascoli e fuoco. Osservando i grossi e maestosi pini secolari spariti per sempre, annullati dal paesaggio, svaniti alla vista, abbattuti e fatti a piccoli pezzi per il camino dal solito "professionista della sega", viene da porsi una domanda: quando nascerà una nuova e auspicata coscienza di rispetto della natura sarà forse troppo tardi?"

Nessun commento: