Il Pd cerca di mettersi alle spalle polemiche e veleni e la visita di oggi a Napoli di Giuseppe Fioroni è un primo tentativo di avviare un percorso unitario. Sulla riunione di stamane, su come organizzarla, si è discusso per giorni. Alla fine, per garantire il massimo equilibrio, si è deciso di invitare i parlamentari napoletani, i capigruppo in Regione (Pietro Ciarlo), Provincia (Lello Topo) e Comune (Antonio Borriello) e, in numero più o meno paritario, i leader della maggioranza e della minoranza, con attenzione alle varie componenti (o correnti che dir si voglia). Di certo per la maggioranza ci saranno Pasquale Sommese, Mimmo Tuccillo, Antonio Amato, Leonardo Impegno, Salvatore Piccolo, Massimiliano Manfredi, Francesco Dinacci, Roberto De Masi; per la minoranza, Andrea Cozzolino, Angelo Montemarano, Franco Casillo, Nino Bocchetti, Antonio Marciano, Felice Iossa, Peppe Russo, Enzo Amendola, Giuseppe Ossorio. Con loro, ovviamente, il segretario regionale Tino Iannuzzi e quello provinciale Luigi Nicolais. I nodi da sciogliere sono tanti. Da sei mesi, per cominciare, ovvero da quando è stato eletto Nicolais, il Pd non ha ancora eletto la direzione provinciale rinviando di volta in volta l’appuntamento. Ufficialmente per dare la precedenza al tesseramento, in realtà per l’assenza di un accordo tra maggioranza e minoranza. Lo stesso motivo per cui non si è ancora proceduto all’elezione di Cozzolino alla presidenza nonostante l’intesa di giugno. L’incontro di stamani serve a sbloccare l’impasse e a gettare le basi per la costruzione di un programma condiviso che sia al centro della conferenza programmatica che prepari le prossime scadenze elettorali, a partire dalle alleanze. (Paolo Mainiero il Mattino)L´altro nodo di Nicolais le primarie alla Provincia
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