mercoledì 28 marzo 2012

Criminalità. Unimpresa, ogni italiano paga ticket di oltre 5mila euro l'anno

Ogni italiano paga ogni anno un ticket di circa 5.500 euro per l'illegalità. E' la stima di Unimpresa contenuta in uno studio presentato oggi a Salerno nel corso del convegno “Nelle sabbie mobili dell’illegalità. Quale futuro per le Pmi?”. Si tratta di una cifra enorme che pesa sull'economia italiana e sulle tasche dei cittadini. L'analisi del Centro Studi e Ricerche di Unimpresa si fonda su dati Censis, Banca d'Italia, Corte dei Conti e Direzione Investigativa Antimafia contenuti nel rapporto "I costi dell'illegalità e la lotta alla criminalità organizzata". Il fatturato annuo della mafie italiane si aggira sui 170-180 miliardi di euro l'anno ed è uguale all’incirca al totale del Pil di Estonia (25 mld), Romania (97 mld), Slovenia (30mld) e Croazia (34 mld). L’attività di riciclaggio del denaro mafioso in Italia è stimata in 118 miliardi di euro. Quotidianamente una massa enorme di denaro passa dalle mani dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi: 250 milioni di euro al giorno, 10 milioni l’ora, 160mila euro al minuto. E, quindi, 15 euro al giorno per ogni italiano; in totale circa 5.500 euro l'anno. L'evento di Salerno è un'altra tappa del giro d'Italia di Unimpresa per promuovere la cultura della legalità fra le imprese del Paese. Al convegno di oggi hanno partecipato Antonio Ilardi, vice presidente della Cciaa di Salerno, Franco Roberti, procuratore della Repubblica di Salerno, Maurizio De Lucia, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, Antonio Mancazzo, comandante del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Salerno. Secondo il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, "l'idea di una campagna sul territorio è volta a privilegiare la rappresentazione dei fenomeni criminosi, regione per regione, lungo tutta la Penisola dal Sud al Nord, in modo tale da poter meglio apprezzare la progressione e le caratteristiche del diffondersi a “macchia d’olio” della piaga dell’illegalità". (Fonte: Ago Press)

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