martedì 27 marzo 2012

«Riti e canti di Passione»

Sorrento - Appuntamento domani alle 20, nella chiesa della Santissima Annunziata, col concerto «Riti e canti di Passione». Ad esibirsi sarà il coro di Santa Monica, accompagnato alla tastiera da Rosa Coluccio e diretto da Francesco Saverio Esposito. In scaletta i brani divenuti simbolo delle processioni del Venerdì Santo, a cominciare da «O capo insanguinato», «Stava Maria dolente» e «Padre ho peccato». L´esecuzione di questi brani, divenuti inni processionali di Meta e di Sorrento, sarà alternata alla proiezione di filmati storici a cura di Rosa e Giuseppe Casola e di Lina Esposito, che introdurranno il pubblico alla Settimana Santa. Un legame profondo, infatti, unisce i sorrentini alle processioni del Venerdì Santo, le origini delle quali risalgono a diversi secoli fa: era tradizione che, la sera del Giovedì Santo, i membri dell´arciconfraternita visitassero le chiese e i monasteri cittadini dove erano allestiti i sepolcri. Il corteo era, in un primo momento, molto semplice: alcuni confratelli percorrevano le strade delle città con lumi accesi, cantando salmi e recando una croce spoglia tra due lance. Successivamente, le processioni si arricchirono di fiaccole, lampioni e, soprattutto, con i «martiri», cioè i simboli delle vessazioni subite da Cristo durante la salita sul Golgota: la lanterna, la borsa con i trenta denari, la colonna ed il flagello, la corona di spine, i chiodi ed il martello, il panno della Veronica su cui rimase impresso il Santo Volto, la croce e tanti altri. A questi si aggiunsero lo stendardo ed il pannetto, simboli dell´arciconfraternita. «La liturgia cattolica non conosce una settimana più ricca di significato rispetto a quella in cui si commemorano gli ultimi giorni di vita di Gesù - osserva Francesco Saverio Esposito - Essa è il centro della vita cristiana, in cui ognuno esprime la propria contrizione attraverso manifestazioni di carattere non solo religioso, ma anche folkloristico». (Fonte: Antonino Siniscalchi da il Mattino)

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