Annuncio del coordinatore: «Non si può andare avanti» Diktat ai legali: non appesantire il lavoro dei cancellieri
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Manca il climatizzatore. Ci sono troppe udienze in calendario e lavorare nell'ex Tribunale diventa un'impresa titanica. Soprattutto se l’ondata di calore di Caronte dovesse diventare ancora più infernale cosi come hanno "sentenziato" le previsioni. Ecco dunque scattare la serrata anticipata del Giudice di pace con il coordinatore dell'ufficio, Francesco Buonocore, che ieri mattina ha annunciato la sospensione immediata di tutte le udienze fino al prossimo 18 settembre. Ferie anticipate dunque per giudici e avvocati nonostante il peso di un corposo arretrato da dover smaltire. E pensare che c'era stata anche una lettera di Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento e avvocato, che - così come sancito dall'accordo tra tutti i Comuni della penisola (tranne Vico Equense) aveva dato l’Ok al trasferimento dell'ufficio dei Giudice di pace dalla sede "temporanea" dell'ex plesso Arips di via degli Aranci al mini-palazzo di giustizia del rione Parsano. Nulla da fare. Stop immediato alle udienze e lavori che riprenderanno a metà settembre. Il giudice Buonocore - responsabile del distretto - non ha usato mezzi termini e ci è andato giù duro nel decreto firmato ieri mattina in cui veniva disposta la "chiusura" dell'ufficio. «I locali attualmente occupati sono angusti e per lo più privi di impianti di condizionamento funzionanti per cui, stante anche l'ondata di caldo eccezionale di questi giorni, non è minimamente possibile lo svolgimento delle udienze civili e di qualsiasi attività di front office ad eccezione di quelle strettamente necessarie». Una premessa pesante, anche nei toni. Che va a blindare il provvedimento con cui è stata sancita la sospensione.
Le udienze sono state rinviate secondo i calendari messi a punto dai singoli giudici che verranno pubblicati nuovamente presso la sede dell'ufficio. Qui spunta anche un diktat per tutti, giudici e legali compresi. «Si invitano i collegi e gli avvocati - si legge nel documento a firma di Buonocore - a non appesantire il lavoro delle cancellerie» durante il periodo di sospensione delle udienze. Il decreto è stato cosi affìsso nei locali dell'ufficio. Poi la trasmissione dei provvedimento ai presidente della Corte d'Appello di Napoli, al presidente del Tribunale di Torre Annunziata, al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, al presidente dell'ordine degli avvocati e, ovviamente, anche al sindaco di Sorrento. La notizia ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori e, informalmente, anche l'amministrazione municipale della città del Tasso ha fatto filtrare qualche malumore. Anche perché, al di là del discorso legato alle condizioni dell'immobile e alla mancanza di aria condizionata, il "Tribunalino" di via degli Aranci è stato al centro di un'incredibile battaglia che ha visto in primo piano gli avvocati, in prevalenza i civilisti, che hanno cercato - riuscendoci - a convincere i Comuni a scongiurare il rischio di perdere un presidio cruciale per la tenuta dell'intero comprensorio.
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