domenica 4 novembre 2018

Circum, il coraggio di Rosaria «Così ho zittito bulli e razzisti»

Difende un pakistano e il presidente dell'Eav la rintraccia: «Sarà premiata» 

Fonte: Adolfo Pappalardo da Il Mattino 

IL CASO
A vederla così, il giorno dopo, mentre esce dal lavoro, non diresti mai che è la stessa signora che ha affrontato un bullo per difendere un pakistano. No, non diresti mai che questa signora qualunque, minuta e con gli occhiali da miope, strapazzi e minacci uno alto un paio di spanne in più. «No non ho avuto paura, sono andata in automatico: me ne sono resa conto solo quando ho visto il video», racconta Maria Rosaría Coppola quando ieri sera esce dagli studi Rai di Fuorigrotta dove lavora come sarta. Già, una sarta contro un bullo nella Circumvesuviana. E il secondo va al tappeto. Tutto immortalato in un video, virale in poche ore, che diventa una lezione di stile contro i piccoli razzismi quotidiani. Una lezione per chi continua a dire «prima gli italiani» o «l'Italia è nostra», come dice il bulletto napoletano. «Preferisco che sia sua - ha ribattuto la donna riferendosi all'extracomunitario - non sia mai l'Italia fosse tua». Applausi.
IL VIDEO 
Nel video si vede un pakistano in primo piano seduto e di fronte a lui un bullo che inizia a insultarlo. «Sii piezz 'e merda...» «latevenn...», e via secondo il più odioso dei canovacci razzisti. Il ragazzo extracomunitario non reagisce, non dice una parola davanti a un intero vagone che non fa nulla. Solo una signora di mezza età interviene. E come interviene.
 
«Lascialo stare, sei un razzista», inizia la donna senza mai alzarsi. Riuscendo, nello stesso momento, a essere dura ma senza perdere la calma. Tenendo testa al ragazzo che urla e impreca mentre la donna controbatte. «Io non mi vergogno, l'Italia è nostra». Risposta: «Non sia mai! Guarda preferisco sia la loro non la tua». E lui: «Non sono razzista». «No - esclama la donna quasi serafica - tu non è che sei razzista, sei stronzo....... Una situazione che a un certo punto sembra scappare di mano, diventare pericolosa come nel video dell'altro giorno nella metro di Roma dove una donna è stata colpita perché aveva osato difendere un extracomunitario. Anche qui, nella Circum, il bullo mugugna e gesticola di voler prendere a pugni la donna. E sempre lei Maria Rosaria Coppola, senza fare un plissé, lo minaccia: «Piglio O mbrello e t'o'scass ncapa». Una scena meravigliosa nella sua semplicità: la signora che diventa un supereroe per caso e minaccia il bullo davanti ad altri passeggeri che assistono indifferenti. O sembrano indifferenti perché si vede (e lo racconta l'autore del video) c'è un lavoratore, uno dell'Est, con indosso i panni di uno che fa il muratore. Non conoscerà bene l'italiano ma capisce al volo la situazione quando vede il bullo fermarsi alla porta d'uscita come in attesa della donna. Per un agguato lontano da occhi indiscreti. La segue, la scorta, finché non scende a San Giovanni e il giovane rimane sul treno.
LA RICERCA
Poche ore e il video fa il giro del web. Migliaia e migliaia di condivisioni (oltre 11 mila solo dall'autore del filmato) per questa donna risoluta che non si è girata dall'altro lato, facendo finta di nulla. Il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, lancia un appello per rintracciarla. Poi dopo poche ore l'anonima signora ha finalmente un nome. «Voglio ringraziare personalmente e a nome di Eav la signora coraggiosa che ha difeso un ragazzo pakistano sulla Circumvesuviana da un'aggressione razzista. Lo voglio fare di persona e da vicino. E voglio consegnarle un premio speciale "cittadini protagonisti"», dice. E aggiunge; «Ci incontreremo martedì. Una donna forte, consapevole e soprattutto umana. Ha voglia di raccontare, lo faremo insieme, in diretta Fb».
LA PROTAGONISTA 
«Ero sul treno per Poggiomarino delle 19.56 - racconta la signora quando ho visto un ragazzo napoletano, salito a piazza Garibaldi, che accusava il pakistano di averlo spinto. E lui seduto non proferiva parola agli insulti. Serrava i denti per non rispondere». Poi la signora non ci ha visto più ed è intervenuta. Paura? «No, nessuno si è alzato ma ho avuto la sensazione che erano tutti vigili nel vagone e sarebbero intervenuti in caso di bisogno. Comunque lo rifarei». Ma dove ha tirato fuori il coraggio? «Non lo so: ho sentito quello che ho detto solo risentendo il video. Ma - aggiunge - dovevo intervenire: quel ragazzo straniero era uno che tornava dal lavoro, si vedeva dagli abiti, e come viaggiatrice non ce la faccio più a vedere la maleducazione e la sopraffazione. No». Un eroe per caso. «No - risponde quasi imbarazzata - ero solo arrabbiata e non ci ho visto più. Ma in giro, nelle stazioni o nei vagoni, si dovrebbe vedere qualche controllore in più perché queste scene accadono tutti i giorni. E non c'è mai nessuno». P.S. Da ieri sera sul web vanno alla grande le tshirt con la scritta: «Tu non sei razzista.,.Tu sei stronzo»…

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