venerdì 2 novembre 2018

Trinità e Paradiso. Piano salvezza per la perla del seicento

Il Sindaco Buonocore
Nuovo tentativo per acquisire il complesso monumentale. Il Comune è pronto ad accollarsi 900mila euro di debiti 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - Il Comune cerca di accelerare una volta per tutte per acquisire il complesso monumentale Trinità e Paradiso. Un obiettivo nobile, importante, ma tremendamente difficile. Anche perché l'intenzione è chiara da tempo, con atti di indirizzo e studi di fattibilità, ma sinora di svolte neppure a parlarne. Eppure uno spiraglio, un altro, si è aperto con la disponibilità della giunta del sindaco Andrea Buonocore ad assumersi impegni per novecentomila euro: si tratta di debiti contratti dall'istituto e di cui ora il Comune se ne fa carico. Anche perché buona parte della somma, settecentomila euro, va riscossa proprio dall'ente municipale che decide dunque di rinunciare a questo credito. L'altra parte dei debiti, duecentomila euro, saranno fronteggiati dall'amministrazione. Il caso, due giorni fa, è tornato anche all'attenzione del consiglio comunale che ha votato un'apposita delibera. Per Vico Equense, acquisire il complesso con l'ex convento rappresenta un'autentica priorità, anche in termini squisitamente “affettivi”. Una volta tagliato il traguardo della proprietà, spetterà all'amministrazione valutare e capire quale possa essere il modo giusto per un rilancio di questa perla situata nel cuore del centro. In verità, la procedura parte da lontano. Parte quando nel 2010 il Comune chiede al Ministero dell'Istruzione di ottenere il trasferimento del bene. C’è anche un documento votato da maggioranza e opposizione e la discussione inizia a montare per davvero.
 
Proprio mentre si susseguono denunce e indagini per le condizioni precarie del bilancio dell'ente. Pochi mesi, siamo a settembre 2011, il consiglio comunale ribadisce all'unanimità la volontà di acquisire il complesso monumentale tanto che scatta un appello per la commissione cultura della Camera dei Deputati: ovvero, sveltire la procedura per consegnare l'immobile al comune. A inizio 2012, vengono presentate due proposte di legge che, riunificate in un singolo testo, ottiene il benestare della Camera Ma non c'è verso di sbloccare l'impasse. La commissione bilancio della Camera, è febbraio 2012, rinvia a data da destinarsi il benestare al provvedimento finale. Si arriva a fine 2012 con il consiglio comunale di Vico Equense che torna ancora a votare una delibera: è un sos al parlamento a fare in fretta. Da lì, nessun sostanziale passo in avanti. Insediatosi il sindaco Buonocore, è il 2016, la giunta ha commissionato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione e la valorizzazione del complesso. Quindi, siamo a questi giorni, c'è un'importante apertura da parte del comune è la disponibilità a subentrare nei rapporti giuridici attivi e passivi dell'Istituto. Sì, compresi quelli economici. Il quadro è a tinte fosche: ci sono novecentomila euro di debiti. Il comune decide di accollarsi tutto rinunciando ai settecentomila euro che avrebbe dovuto incassare e dichiarandosi pronto a saldare le pendenze con i debitori privati per duecentomila euro.

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