domenica 1 settembre 2024

La pizza rende felici

Vico Equense - La pizza rende felici. A dirlo è la scienza. A farci sentire felici quando degustiamo una fumante Margherita è il triptofano, un amminoacido essenziale presente nella mozzarella e nell'impasto. “Questo amminoacido è utilizzato dal corpo per produrre serotonina, un neurotrasmettitore che contribuisce al benessere e alla felicità. - spiega la ricercatrice calabrese Jolanda Grillone, biologa nutrizionista nonché componente dell’Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali dell'Università degli Studi di Salerno - Inoltre, i pomodori, ricchi di licopene (un potente antiossidante della famiglia dei 7 che conferisce loro il caratteristico colore rosso) apportano ulteriori benefici per la salute. Infine, il basilico, utilizzato come condimento, è noto per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e digestive. In conclusione, la pizza non solo è un alimento amato a livello globale per la sua versatilità e sapore, ma può offrire anche benefici per la salute” Basta solo il profumo del pomodoro che si lega alla mozzarella e il basilico, per risvegliare le papille gustative e fare l’acquolina in bocca. La pizza è il piatto in assoluto che ci rende felici a tavola e che mette tutti d’accordo. Per celebrare l’emblema della felicità a tavola, per tutti i buongustai c’è una bella notizia: sta per tornare "Pizza a Vico". La settima edizione di questo evento sarà in programma dal 23 al 25 settembre, dalle ore 19.00 alle ore 24.00. Tre giorni di gusto che animeranno le strade della Città. Al centro come sempre i maestri piazzaioli di vecchia e nuova generazione, che hanno fatto della pizza un piatto d’eccellenza. Dietro ogni fetta di Pizza a Vico si nasconde un mondo di tradizione, tecnica e passione. Oggi sveliamo alcune curiosità sorprendenti sulla preparazione di questa specialità locale. La pizza di Vico è più alta e soffice nella sua compattezza, croccante al palato e ha una lunghezza compresa tra mezzo metro e i due metri. Il segreto della pizza di Vico risiede anche nella cottura in forni a legna, realizzati a mano con mattoni refrattari di argilla sorrentina.

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