I bassoliniani: no a fughe in avanti
Regione Campania - Vincenzo De Luca che parla da governatore fa discutere il Pd ma trova consensi tra i cittadini: a un sondaggio de il mattino.it, alla domanda se il sindaco di Salerno può essere il candidato alla presidenza della Regione, ha risposto sì l’82,5 per cento; no il 16,5; non saprei l’1 per cento. Nel partito, invece, c’è molta cautela rispetto al sindaco di Salerno. Fra l’altro il suo attacco ai consiglieri regionali («non perdiamo tempo a chiedere le dimissioni della giunta perchè i consiglieri non rinuncerannno mai ai loro 15mila euro al mese») ha provocato la dura reazione degli interessati. «De Luca - dice Mario Sena - ha preso a misura se stesso: eletto sindaco non si dimise da deputato mantenendo il doppio incarico. Battute a parte, restiamo in Consiglio per affrontare i problemi della Campania, a partire dalla nuova programmazione dei fondi europei e del relativo Parco Progetti di cui chiediamo alla giunta di fare chiarezza. De Luca candidato? Tutti i movimentismi in una fase così delicata sono dannosi. Chi si vuole candidare lo dica apertamente senza ricorrere ad argomentazioni strumentali». Per il vicesegretario provinciale Pasquale Sommese, «occorre evitare generalizzazioni che rischiano di impoverire il dibattito politico anche se di De Luca restano alcune considerazioni assolutamente condivisibili». Anche Michele Caiazzo è critico. «Vedo - dice - troppi protagonismi, troppi individualismi, troppe fughe in avanti. Bisognerebbe lavorare per costruire una coalizione e elaborare un programma e poi, con regole democratiche e partecipate, scegliere il candidato». L’affondo più duro è di Felice Iossa. «Nè Napoli nè la Campania hanno bisogno di populisti. De Luca - dice il consigliere del Pd - solleva una questione morale dicendo che i consiglieri guadagnano 15mila euro e perciò restano al loro posto. È falso. Se io resto al mio posto, nonostante le tante difficoltà, è per evitare che gente come lui possa aspirare e poi diventare presidente della giunta regionale. Lui che è inquisito e che è stato rinviato a giudizio non ha diritto a sollevare questioni morali». Pone paletti anche Gianfranco Valiante, che di De Luca è stato assessore al Comune di Salerno. «Come amministratore - dice - ha tutte le carte in regola per potersi misurare ma da qui a ritenerlo candidato ce ne vuole. Bisogna lavorare per creare sinergie e programmi condivisi con l’obiettivo di rinnovare la classe dirigente. De Luca è una risorsa ma a condizione che non spari sempre addosso a tutti». (p.mai. il Mattino)
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