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Con il nuovo sistema saranno conseguiti significativi benefici in termini di:
• massimo ritorno dell’investimento nel tempo grazie a modelli e standard innovativi, oltre ad una massima flessibilità architetturale;
• bassi costi di esercizio attraverso sistemi ad alta efficienza energetica;
• elevata disponibilità con sistemi totalmente ridondati e assenza di point of failure;
• massime prestazioni con l’utilizzo di tecnologie al top dello stato dell’arte che evitano la mancanza di risorse informatiche, soprattutto a livello centrale;
• scalabilità massima ed economicità di ampliamento/crescita grazie all’adozione di tecnologie plug and play e ad una struttura gerarchica che cresce con il data center.
Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione verso l’impatto dei data center sul consumo energetico: la loro rapida crescita ha fatto sì che il numero dei server aumentasse di 6 volte in 10 anni, incrementando, di conseguenza, anche il consumo di elettricità per via di modelli sempre più potenti rispetto ai precedenti. A ciò si aggiunge il fatto che i sistemi sono “always on”, cioè sempre connessi e quindi in grado di generare continuo utilizzo di risorse energetiche.
In un data center l’energia complessiva è usata per il 55% dai sistemi di alimentazione e raffreddamento e per il 45% dal carico dovuto all’erogazione dei servizi IT. Per quanto riguarda i server, il 70% è consumato dai sistemi di alimentazione, memorie, ventilatori e solo il 20% del carico è usato per la computazione effettiva, poiché sono processi in attesa (i cosiddetti cicli idle).
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