martedì 29 novembre 2011
Rosalia D’Amato, rientro con scorta
Vico Equense - Salalah in Oman, questa è la direzione verso cui sta navigando la “Rosalia D’Amato”. La motonave, tenuta sotto sequestro per sette mesi dai pirati nel mare Arabico, lo scorso venerdì è stata liberata e tra circa una settimana giungerà in Oman. Stanno tutti bene i ventidue componenti dell'equipaggio: sedici filippini e sei italiani, tra cui il comandante. I sei componenti italiani dell’equipaggio sono campani e siciliani. I campani sono Giuseppe Maresca di Vico Equense, Pasquale Massa di Meta di Sorrento, Gennaro Odoaldo e Vincenzo Ambrosino di Procida. Ad attendere il loro rientro sono familiari, amici e quanti in questi mesi hanno vissuto con la paura di non rivederli mai più. Dopo la liberazione da parte dei pirati, la motonave “Rosalia D'Amato” ha incontrato la nave militare italiana “Andrea Doria” intorno alle 15 orario Cet (ora dell'Europa centrale), di domenica e ora sta ora procedendo sotto scorta e con i propri mezzi. «La Perseveranza SpA - viene sottolineato in nota dalla compagnia di navigazione napoletana - desidera ringraziare la Marina Militare Italiana che ha messo a disposizione personale per la sicurezza, tecnici e medico di bordo e che ha inoltre fornito, tramite elicotteri, cibo e rifornimenti che hanno risollevato il morale». Gli ingegneri della Marina sono riusciti ad assistere e supportare l'equipaggio della “Rosalia D'Amato” nell'esecuzione dei necessari interventi di manutenzione e di preparazione per garantire che la nave fosse messa nelle condizioni di navigare con le proprie forze dopo circa 7 mesi di inattività. Nella nota la Società ringrazia anche l'Unità di Crisi della Farnesina, «per il supporto e l'assistenza forniti durante questo evento difficile e angosciante». «Ancora una volta, la Perseveranza Navigazione – riporta ancora la nota - chiede a tutti di rispettare la privacy dei marinai una volta fatto ritorno alle proprie famiglie dopo la terribile esperienza. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno, in questo momento, a tutti i marittimi che sono ancora nelle mani dei pirati in Somalia e alle loro famiglie. La nostra sincera speranza - conclude la Perseveranza Navigazione - è che possano tornare presto alle loro case e dai loro cari». Gioiscono i familiari che non vedono l’ora di riabbracciare i loro cari, e qualcuno rende pubblico il suo stato d’animo attraverso Facebook. «Mio nipote Giuseppe è stato liberato insieme a tutto l'equipaggio della Rosalia D'Amato. È la fine di un incubo. Sono troppo felice». Queste, infatti, le parole di Francesco Di Martino, zio dell’ufficiale Giuseppe Maresca. Il ragazzo in queste ore, anche se in maniera molto sintetica, è riuscito a comunicare con la sua famiglia. «Mio figlio ha detto che sta bene e che si è anche fatto crescere la barba» ha af- fermato Antonino Maresca, padre di Giuseppe, che adesso è più sereno. «La nave sta procedendo lentamente – ha continuato il signor Maresca – a causa dei sette mesi di stop. Ma tra non molto potremo riabbracciare Giuseppe». L'attenzione rimane ancora alta per la sorte della “Savina Caylyn”, la nave battente bandiera italiana della compagnia di navigazione campana dei Fratelli D'Amato da oltre nove mesi in mano ai pirati somali, per la quale si vivono ore decisive. In questa direzione il segretario generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano, in stretto contatto con il vicepresidente del consiglio comunale di Procida, Pasquale Sabia, ha inviato una nota al neo presidente del Consiglio, Mario Monti. «Sono consapevole - scrive Giovani Luciano - che Lei ha altro a cui pensare in questo momento e non è stato chiamato per queste cose, ne sono consapevole e mi scuso, ma siamo veramente disperati dal non poter far altro che suppliche». La speranza che tutti nutrono, fuori dalle interviste ufficiali e a telecamere spente, è che i quattro marittimi procidani: Gennaro Odoaldo e Vincenzo Ambrosino, imbarcati sulla “Rosalia D'Amato” e Giuseppe Lubrano lavadera e Crescenzo Guardascione, componenti l'equipaggio della “Savina Caylyn”, possano far ritorno sull'isola di Graziella insieme e prima delle festività natalizie. (Fonte: Ilenia De Rosa e Guglielmo Taliercio da il Roma)
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