sabato 10 marzo 2012

Tassa di soggiorno, la rivolta dei B & B

Fonte: Giuseppe Damiano da il Mattino

Sorrento - Entrerà in vigore soltanto dal prossimo aprile, ma la sua efficacia è già in bilico. La tassa di soggiorno istituita dall’amministrazione comunale di Sorrento finisce nel mirino degli operatori di bed and breakfast e altre strutture extralberghiere della città che, pochi giorni fa, hanno depositato un dettagliato ricorso al Tribunale amministrativo regionale. L’obiettivo è ottenere l’annullamento della parte di regolamento che, di fatto, equiparerebbe le loro attività a quella degli alberghi. Quarantaquattro titolari di strutture extralberghiere della città si sono ribellati, in particolare, alle modalità di determinazione del tributo: un euro e 50 centesimi giornalieri per ogni ospite che soggiorna nelle loro strutture. Lo stesso che pagherebbero i turisti alloggiati in un albergo di categoria «quattro stelle». «Il regolamento – si legge nel ricorso presentato al Tar - assimila indebitamente le strutture extralberghiere a strutture ricettive alberghiere assolutamente incomparabili con l’ampia e variegata gamma di tipologie ricettive del comparto extralberghiero». Secondo i legali che hanno elaborato il ricorso, «tale indebita equiparazione lede il principio di gradualità in proporzione al prezzo che avrebbe dovuto orientare il Comune nella determinazione dell’entità del tributo, con l’effetto di pregiudicare i titolari di strutture extralberghiere rispetto agli albergatori, la cui clientela sopporta un onere fiscale proporzionalmente molto inferiore a quello gravante sul bacino di utenza delle strutture extralberghiere».


Ma non solo: i titolari di bed and breakfast lamentano anche il «mancato coinvolgimento, in fase istruttoria, da parte del Comune, dei rappresentanti del settore extralberghiero». Di qui, la richiesta di annullamento, previa sospensiva del regolamento: «Il danno grave ed irreparabile – conclude il ricorso - risiede nella circostanza che il rimborso della tassa di soggiorno applicata ai turisti risulta in concreto impossibile. Ma soprattutto, rendendo meno appetibile l’offerta di ospitalità del settore extralberghiero rispetto a quello alberghiero nell’ambito dello stesso Comune, nonché rispetto a quella delle strutture extralberghiere delle numerose località turistiche limitrofe, il regolamento ha effetti distorsivi delle dinamiche concorrenziali, in pratica non riparabili». Nel documentato presentato al Tar, anche una parte della discussione in Consiglio comunale tra maggioranza e opposizione. In tal senso, è riportato testualmente un intervento di Alessandro Schisano, consigliere del Partito democratico, che aveva evidenziato alcuni punti «controversi» della vicenda. Il regolamento sull’imposta di soggiorno è stato approvato dal Consiglio comunale nel dicembre scorso. Il provvedimento stabilisce che la tassa deve essere corrisposta dagli ospiti delle strutture ricettive cittadine fino a 7 notti, nel periodo compreso tra l’1 aprile ed il 31 ottobre. Negli alberghi fino a 3 stelle si paga un euro a notte, per quelli a 4 stelle 1,50 euro, a 5 stelle 2 euro. Per i campeggi, gli ostelli e gli agriturismi la tassa è fissata sempre in un euro a notte. Nelle strutture extralberghiere ed i residence si pagano 1,50 euro. Sono esentati dal versamento dell’imposta di soggiorno i minori di 18 anni.

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