domenica 14 ottobre 2012
Bracconaggio, ancora un blitz della forestale
Sorrento - Terza operazione nell’arco di quindici giorni delle giubbe verdi del corpo forestale dello Stato di Castellammare di Stabia che in collaborazione con i volontari del wwf penisola sorrentina hanno dato ancora scacco matto all’esercito dei bracconieri, scovando e distruggendo altre postazioni sulle colline sorrentine dopo i blitz che avevano interessato Massa Lubrense e Piano di Sorrento. I forestali coordinati dal primo dirigente Sergio Costa ed agli ordini del comandante Gioacchino Cascone hanno agito ancora una volta di notte con un intervento a tappeto che ha consentito di individuare almeno una decina di postazioni di cacciatori di frodo attentamente allestite ed occultate nell’oasi del Monte di Torca a Massa Lubrense, sul Monte Comune ad Arola nella frazione di Vico Equense e sui versanti del Monte Vico Alvano che abbraccia dall’alto Piano di Sorrento, Positano e Vico Equense. L’operazione “Sogni D’Oro”, così chiamata perchè centinaia di abitanti delle colline vengono brutalmente destati da colpi di carabina fin dalle prime luci dell’alba, prosegue e giunge alla terza tappa infierendo ancora contro quei bracconieri che dopo i due colpi inferti tra fine settembre ed inizio ottobre hanno nuovamente cercato di impadronirsi delle stesse aree pattugliate e bonificate dalla forestale. Intere postazioni prima identificate e successivamente smantellate sono state sfacciatamente riallestite nel giro di pochi giorni, come nel caso dell’oasi del Monte di Torca dove al posto dei famosi orti sociali sbandierati dal Comune e finanziati con denaro pubblico, giubbe verdi e wwf si sono imbattuti per la seconda volta in quindici giorni in sofisticate apparecchiature per il richiamo degli uccelli ed altro. L’oasi è gestita da una cooperativa, eppure per la seconda volta consecutiva è stato possibile disseminare il terreno di cavi elettrici e cementare nuove casseforti senza che nessuno se ne accorgesse. Stavolta il blitz è stato accompagnato da un operatore video che ha ripreso le fasi dell’operazione che si è svolta con l’ausilio di sofisticati congegni satellitari per individuare e punire definitivamente i responsabili di un massacro che sembra non avere fine. Le casseforti per custodire sofisticate apparecchiature, fucili e munizioni, fonofili, altoparlanti ed altro, sono di fatto state nuovamente posizionate nei pressi delle postazioni in precedenza identificate e distrutte dalla forestale, segno evidente di un accordo fraudolento tra i bracconieri e gli stessi guardiani delle aree. Il tutto finalizzato alla amara consuetudine del mercato abusivo degli animali che si svolge in alcune aree del napoletano e che vede riuniti decine di bracconieri impegnati a vendere a caro prezzo le prede catturate eludendo la sorveglianza delle forze dell’ordine. (Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli)
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