Vico Equense – Nel Complesso Monumentale Santa Maria La Nova, - ieri sera - è stato presentato il libro di Fabrizio Cicchitto "La linea rossa, da Gramsci a Bersani". Alla presenza di un parterre di prim'ordine - onorevoli e senatori del PdL, personalità della politica locale, dirigenti regionali, provinciali e cittadini - si sono avvicendati in maniera appassionata gli intervenuti, moderarti dal direttore del "Corriere del Mezzogiorno" Marco Demarco.
Flora Beneduce, che ha partecipato all’evento, scrive oggi sul suo profilo facebook: “‘La storia è sempre storia contemporanea’, diceva Croce. Conoscere la storia (la nostra e quella di culture, ideologie o schieramenti diversi) e indagare le cause di quanto è accaduto è fondamentale per interpretare il presente. Questo il messaggio che ho tratto dal dibattito con il capogruppo Fabrizio Cicchitto e che voglio lanciare ad ogni mio amico FB. Ieri sera, ho avuto modo di approfondire argomenti e adottare altre prospettive per leggere il passato di una parte politica che non è la mia. Sono sempre più convinta che la storia della nazione non è mai determinata solo all'interno né da chi governa...”. Il libro si apre con un ritratto dei tre leader del P.C.I.: Gramsci, Togliatti e Berlinguer sono i protagonisti di una ricostruzione minuziosa, volta a smontare il mito dei padri fondatori che la Sinistra ha edificato grazie a un predominio incontrastato in vasti settori della cultura. Gramsci non comprese la deriva totalitaria cui andava incontro la Russia sovietica di cui Togliatti fu uno dei più strenui sostenitori. Del carismatico leader del P.C.I., Enrico Berlinguer, Cicchitto dà un giudizio positivo sul piano personale, ma ne registra il fallimento politico con la sconfitta dell’esperienza del centro-sinistra, terminata con l’omicidio Moro. Nella grande battaglia per una gestione nitida della cosa pubblica condotta dal leader comunista, Cicchitto individua l’origine del giustizialismo, di Mani pulite e della politicizzazione della magistratura. Sono stati proprio i “ragazzi di Berlinguer” Occhetto, D'Alema, Veltroni, Bassolino, Folena, Bersani, Salvi, a deformare l'originale istanza del leader comunista, arrivando a credere che con Mani pulite e l’annientamento di Craxi fosse possibile guadagnare una larga maggioranza nel Paese.
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