Asl di Sant'Agnello |
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sant'Agnello - Un armistizio importante. Una sottile apertura. Uno stop invocato. Oppure, come ha detto un paziente di Vico Equense ieri mattina che lotta contro È cancro, «una semplice presa di coscienza a favore di noi malati». Fatto sta che, almeno per lì momento. lo sgombero delle due stanze del distretto dell'Asl di Sant'Agnello occupate dall'ambulatorio dell’'Oncologia non ci sarà. Ne tanto meno al posto dei presidio verrà realizzata la sala per la raccolta e la donazione del sangue come invece prospettato nelle ultime ore. L' ha spuntata, almeno per il momento, la (civile) "sommossa" della dottoressa responsabile dello sportello per i malati di tumore, Ester Di Palina, supportata notte e giorno dai volontari dell'associazione no profit "Diamo vita ai sogni" che da anni, fin dal lontano 2005, aiuta i pazienti nell'affrontare il cancro con presidi permanenti nel distretto dell'azienda sanitaria e attività di supporto morale. La chiusura dell'ambulatorio di Oncologia è stata momentaneamente sospesa cosi come è emerso alla fine di un serrato confronto svoltosi nella giornata di ieri tra il medico che coordina l'ambulatorio e i vertici dell'Asl che, inizialmente, avevano stabilito che l'attività di raccolta del sangue venisse trasferita dai locali messi a disposizione dall'ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento al plesso medico di Sant'Agnello.
Si tratta di servizi che fino a qualche tempo fa venivano garantiti presso il nosocomio ma che, per «ragioni organizzative», hanno suggerito all'Asl Napoli 5 Sud di spostare in un'altra struttura del comprensorio della penisola sorrentina in grado di poter ospitare personale e attrezzature necessarie. Ed è proprio qui che era cominciata a balenare l'idea di poter sfruttare due delle tre stanze che, dal lontano 2005, sono riservate all'ambulatorio dei malati di cancro della penisola sorrentina. Un autentico punto di riferimento che, ad esempio, dallo scorso mese di gennaio ha previsto ben 1000 visite. Sulla questione, va registrata comunque l'intercessione del sindaco facente funzioni di Vico Equense, Benedetto Migliaccio, che non ha esitato a scendere in campo chiedendo comunque una mediazione che possa prevedere un rilancio di entrambe le attività, sia quelle dell'oncologia che della stessa clonazione di sangue. Una possibilità su cui si sta lavorando alacremente è quella che potrebbe blindare l'area in cui vengono accolti i inalati di tumore ma comunque favorendo l'apertura di uno sportello per il sangue magari andando a sfruttare al meglio alcune stanze che, la stessa dottoressa Di Palma, ha illustrato disponibili ai vertici dell'azienda sanitaria. Si vedrà comunque se l'intesa alla fine delle trattative verrà sancita con tanto di "pax" ufficiale a tutela dei pazienti. E al di là degli (eventuali) sviluppi dettati dall'intervento dei carabinieri della compagnia di Sorrento intervenuti sul posto. Un controllo invocato dalla stessa responsabile dell'ambulatorio di Oncologia che aveva allertato i militari circa l'avvio delle operazioni di sgombero della struttura ambulatoriale.
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