domenica 4 settembre 2016

Il thriller vicano “Le verità” presentato alla “Mostra nel cinema di Venezia”

di Claudia Esposito 

Venezia - Il thriller psicologico “Le verità” ambientato a Vico Equense è stato presentato ufficialmente stamattina alla “Mostra internazionale del cinema di Venezia” presso l’Italian Pavilion, nella sala Tropicana dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido. Alla conferenza stampa di presentazione della pellicola, realizzata dalla Pulcinella Film in collaborazione con il Social World Film Festival, sono intervenuti il regista, Giuseppe Alessio Nuzzo, gli attori Nicoletta Romanoff, Fabrizio Nevola e Yuri Napoli, il compositore Adriano Aponte, il musicista Marco Ligabue (autore della canzone ufficiale), il responsabile della comunicazione Alessandro Savoia e una folta delegazione dei giovani under 35 che hanno partecipato al progetto "Film4Young" che si è avvalso del contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della Gioventù. Purtroppo assente, ma presente in collegamento telefonico, il protagonista, Francesco Montanari, alias Gabriele Manetti, il giovane imprenditore trentenenne che, nell’età di passaggio tra gioventù ed età adulta, torna da un viaggio in India e scopre di poter prevedere il futuro. “Si è trattata di un’esperienza incredibile, realizzata da giovani straordinari – spiega Francesco a telefono – abbiamo costruito il progetto a tavolino passo dopo passo e sono convinto che i nostri sforzi saranno ricompensati. La nostra sfida è quella di far riflettere lo spettatore quando uscirà dalla sala. Ciascuno si chiederà: “E se fosse capitato a me, io cosa farei?”.


Il thriller psicologico già dalla nascita trae spunto dal reale: “La storia che ho sviluppato anche grazie alla sceneggiatura di Toni Trupia e Daniele Pace – ammette il regista – prende le mosse dalla storia vera di una persona che conosco che ha compiuto un viaggio diverso di vita. Da questo, abbiamo costruito una sceneggiatura per un genere non molto popolare in Italia ma comunque un tipo di film che tanti giovani aspirano a vedere. La conferma è arrivata anche ascoltando diversi ragazzi presenti a Venezia e intervistati dalla trasmissione “Cinematografo” di Gigi Marzullo. Sono proprio i giovani – continua Nuzzo – che hanno tanto da raccontare. In questo progetto impegnativo gli under 35 sono stati affiancati da addetti ai lavori e da attori importanti che hanno dato il loro valore aggiunto. Inoltre abbiamo realizzato tutto in Campania, ambientando il tutto a Vico Equense, cittadina che apre la costiera sorrentina e che porto sempre nel cuore”. Vico patria del “Social World Film Festival”, la mostra internazionale del cinema sociale da cui tutto ha inizio sei anni fa. Attori e celebrità che vi approdano per una sera e che poi lo portano sempre nel cuore e si prestano con entusiasmo negli anni successivi ai numerosi progetti collaterali. È il caso di Maria Grazia Cucinotta, presente in un cameo della pellicola, è il caso della protagonista Nicoletta Romanoff, del musicista Marco Ligabue, fratello del celebre Luciano, Yuri Napoli e Roberta Scardola, i presentatori della manifestazione, Anna Safroncik, Nello Mascia, Salvatore Misticone, Massimo Poggio, Lino Guanciale, Rosaria De Cicco, solo per citare alcuni altri nomi che pure hanno costellato negli anni l’Arena Loren. Tutti approdati al festival in edizioni diverse, alcuni tornati più volte, tutti comunque affezionatissimi alla manifestazione. “Ho conosciuto Giuseppe in occasione della seconda edizione del Social – ricorda Nicoletta Romanoff, la protagonista femminile – e già da allora capii subito che era una persona speciale che gestiva il festival con un’organizzazione perfetta. Per questo, quando mi ha inviato il copione, ho subito capito che quest’opera prima e indipendente era un progetto sperimentale che valeva. Interpretare Michela, la devota fidanzata di Gabriele, è stata una sfida nella sfida, che mi ha consentito di conoscere tanti attori napoletani pazzeschi e io stessa ho dovuto parlare napoletano, onorando così le origini di mio padre”. “Anche io ho conosciuto Peppe due anni fa per il suo festival – aggiunge Marco Ligabue, autore della canzone ufficiale del film – e in quell’occasione gli raccontai del mio sogno di comporre una canzone per un film. Lui, dopo due anni, si è ricordato di questo desiderio e mi ha contattato per scrivere la canzone ufficiale. Mi sono fatto inviare la sceneggiatura, l’ho letta tutta d’un fiato, ho composto la canzone e così ho realizzato il mio sogno”. Le musiche però includono dell’altro: “La colonna sonora è un ibrido tra l’elettronica e le liriche della Budapest Symphonic Orchestra – specifica il compositore Adriano Aponte – ogni brano richiama uno dei tanti mondi che vengono evocati nel film e che sta al piacere dello spettatore scoprire”. Tornando ai legami indissolubili tra il film “Le verità” e il “Social World Film Festival”, anche i due storici presentatori ufficiali sono stati coinvolti in questa opera prima di Giuseppe Alessio Nuzzo. Se Roberta Scardola è un’infermiera, Yuri Napoli ha invece il ruolo di un fisioterapista. “Grazie al mio personaggio – ammette Yuri Napoli – mi sono avvicinato a questo lavoro e ho constatato direttamente la grande umanità di questi professionisti che aiutano i malati a superare le proprie difficoltà. È stata un’esperienza bellissima e ringrazio Giuseppe per aver creduto in me. Il titolo del film, “Le verità” è quanto mai azzeccato. Ogni attore deve sempre contribuire a veicolare delle verità grazie al personaggio interpretato. Anche i giovani attori devono riuscire a dare spessore alla storia che vuole il regista, contribuendo a fare una bella storia”. Fabrizio Nevola, antagonista di Francesco Montanari nel film, con esperienze di teatro e partecipazioni in “Capri”, “Un passo dal cielo”, “Distretto di polizia” e “Squadra antimafia”, ha conosciuto invece il Social lo scorso luglio, nella serata evento dedicata alla pellicola. Lui, irrefrenabile mattatore già in sala stampa un mese fa a Vico Equense, conferma la sue verve anche a Venezia mentre parla suo personaggio, Alfredo. “Nel film ogni interprete ha due facce - scherza Fabrizio – e, da quando ho finito di girare, nemmeno io so più chi sono. Interpreto il personaggio più diabolico del film, colui che mette i bastoni tra le ruote a Francesco Montanari, senza rinunciare a portare nel thriller una ventata di spensieratezza come nel mio carattere”. Realtà, sogno, molteplici verità, premonizioni, visioni, introspezioni psicologiche, thriller, dramma, qualche spruzzata di leggerezza il tutto nello scenario di Vico Equense: una storia, tante storie, tante verità da scoprire prossimamente al cinema.

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