La tassa del panorama Nozze o film, il prezzo è giusto. Ecco il business della bellezza Non solo Positano: affari d'oro per i comuni turistici
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
La bellezza, si sa, ha un costo. Anche quella selvaggia dei Faraglioni di Capri, quella aristocratica di Sorrento e quella millenaria di Pompei. Se ne sono accorti albergatori e commercianti che su paesaggi mozzafiato e acque cristalline, residenze nobiliari e reperti archeologici hanno fondato autentici imperi. Ma l’ opportunità di fare soldi sfruttando l’ appeal di certi luoghi non è sfuggita a Comuni ed enti di tutela: tra ticket di accesso a punti panoramici, canoni per le location di eventi e royalties sulle foto degli sposi, anche le pubbliche amministrazioni hanno trovato il modo di capitalizzare al massimo il fascino delle proprie risorse. Quello di Positano, che ha imposto il pagamento di cifre comprese tra mille e duemila euro a chi intenda scattare foto o realizzare video commerciali sul territorio comunale, non è un caso isolato. Basta dirigersi a Capri per capire quanto il «business della bellezza» possa rivelarsi redditizio. Per ammirare il monte Solaro, Marina Piccola, via Krupp e i Faraglioni dai giardini di Augusto, ad esempio, i visitatori devono sborsare un euro a testa. «È come entrare m un museo», spiega il sindaco Giovanni De Martino. E i numeri danno ragione all'amministrazione: gli incassi si aggirano intorno ai 350mila euro annui con i quali si provvede alla cura di uno dei parchi più suggestivi al mondo. Il Comune caprese introita canoni considerevoli anche dal fitto di location come villa Lysis.
Per girare un video o realizzare un servizio fotografico a fini commerciali all'interno della struttura, si pagano fino a mille euro al giorno. Caso eccezionale è quello di due sposi asiatici che, per far sì che il banchetto nuziale potesse svolgersi sulla copertura della villa, hanno finanziato con 40mila euro le attività di restauro della struttura. Chi sceglie Capri come set di film e spot pubblicitari, invece, può farlo senza sborsare un euro. «La logica è quella di sfruttare l'effetto promozionale di certe iniziative», chiarisce l'assessore Antonino Esposito. Ecco perché gli stilisti Dolce e Gabbana hanno realizzato qui - e gratis - la campagna pubblicitaria per il 2017. Stesso discorso per il regista Mario Martone che, per tenere accese le telecamere tra la piazzetta e la certosa di San Giacomo, non ha dovuto pagare alcunché. In questi casi i Comuni si accontentano della diffusione del proprio brand e dei benefici che certe iniziative arrecano all'indotto. Girare uno spot o un film in una determinata località, infatti, significa offrire chance di guadagno a imprese di trasporto, noleggio di attrezzature, logistica e arredamento, senza dimenticare alberghi, ristoranti e bar. E questo è il motivo per il quale a Sorrento, tra le prime me tè turistiche in Italia e al mondo, si può accedere liberamente a tutti i monumenti e luoghi d'interesse. «Finora - sottolinea il sindaco Giuseppe Cuomo - abbiamo lasciato piena libertà anche ai soggetti che utilizzano gli scorci della nostra cittadina a fini commerciali perché queste attività contribuiscono alla promozione del territorio. Qualora le richieste di autorizzazione a realizzare spot dovessero considerevolmente aumentare, prenderemo in considerazione la strategia adottata da Positano». Nel frattempo, ad alimentare le casse comunali ci pensa il business dei matrimoni civili: per pronunciare il fatidico "sì" nel chiosco di San Francesco, nel Museo Correale o a Villa Fiorentino le tariffe toccano addirittura i mille euro. E gli scavi di Pompei? Qui, così come a Oplontis, Stabiae e nell'Antiquarium di Boscoreale, il Ministero per i beni culturali ha dato la possibilità di ottenere in uso temporaneo alcuni spazi da destinare a determinati tipi eventi. E così con 15mila euro si può organizzare una manifestazione nell'anfiteatro o nel foro di Pompei, mentre per accaparrarsi la villa di Poppea a Oplontis ne bastano 5mila. Ancora più «economici» villa San Marco e villa Arianna nel sito di Stabiae e l'Antiquarium di Boscoreale: qui, con solo duemila euro, si ha la possibilità di allestire un evento sfruttando il fascino delle vestigia romane. In più, gli scavi di Pompei restano a disposizione degli sposi che, dopo la celebrazione del matrimonio, vogliano farsi immortalare tra i resti della città antica. È sufficiente versare delle provvigioni che variano in base al periodo, al numero degli scatti e agli ambienti prescelti: un piccolo esborso per aggiungere al giorno più bello il fascino del tempo che fu.
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