Fonte: Francesco Gravetti e Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
L'arcobaleno spuntato alle prime luci del mattino a Castellammare, una delle città finora più colpite dal maltempo, sembrava annunciare un miglioramento delle condizioni meteo. Invece anche quella di ieri è stata una giornata campale per la provincia di Napoli. A Vico Equense la stazione pluviometrica ha rilevato 120 millimetri di acqua caduti in 24 ore: un dato che da una parte spiega le frane e gli allagamenti registrati tra la penisola sorrentina e l'area vesuviana, dall'altra riaccende i riflettori sul dissesto idrogeologico e sul fragile sistema dei trasporti e della viabilità, finito in briciole sotto il peso del nubifragio. Gli acquazzoni hanno devastato le pinete del Vesuvio, con alberi sradicati e massi trascinati a valle. Le associazioni ambientaliste hanno denunciato alla Procura la cattiva gestione del rischio idrogeologi co. E il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, ha chiesto alla Regione il rapido completamento del sistema discarico: «Gli allagamenti sono dovuti anche al mancato collegamento delle fogne al collettore e alla rete». Per far fronte al dissesto, dunque, non c'è tempo da perdere. Lancia l'Sos anche Agostino Casillo, presidente del Parco Vesuvio: «Bisogna partire subito con le opere di in essa in sicurezza». La situazione non è migliorata nemmeno sul Monte Faito, dove un'altra frana ha colpito la strada che conduce al centro di Vico Equense lasciando isolati cento residenti.
Perché il tentativo di garantire un collegamento tra monte e valle attraverso la funivia è naufragato: la «panarella», riaperta in fretta e furia dopo la chiusura di domenica scorsa, non ha potuto viaggiare proprio a causa del maltempo. Per risolvere la situazione è scesa in campo la Prefettura, che ha sollecitato l'intervento della Protezione Civile regionale e della Città metropolitana per eliminare situazioni di pericolo e ripristinare i collegamenti. Nel frattempo gli automobilisti più temerari hanno imboccato la strada - dissestata e perciò chiusa da anni - che da Castellammare conduce al Faito. «Alcune persone sono rimaste bloccate - racconta Tristano Dello Joio, presidente del Parco dei Monti Lattari - e la protezione civile ha dovuto soccorrerle. Perciò abbiamo chiesto al Comune di chiudere quella strada con sbarra e lucchetto». C'è chi rischia la vita, quindi, pur di non restare prigioniero di maltempo e strade chiuse. E c'è chi, come gli automobilisti sulla statale 145, affronta code chilometriche e tempi biblici di percorrenza per raggiungere Napoli o Sorrento. Una situazione di disagio accresciuta dalla chiusura delle gallerie di Privati e di Varano, allagate da lunedì sera e destinate a rimanere off-limits anche oggi. Insomma, basta la pioggia a decretare l'isolamento della penisola sorrentina e l'ennesimo flop del sistema delle gallerie. «Se manca un piano di manutenzione ordinaria- attaccala consigliera regionale Flora Beneduce - come si può pensare che non ci sia un alto rischio di frane lungo una strada con una montagna alle spalle? E come si può parlare di rilancio se si resta bloccati per ore e senza percorsi alternativi?». Con la statale 145 paralizzata sul tratto Castellammare- Sorrento e i collegamenti nel golfo di Napoli sospesi per le avverse condizioni meteo, molti si sono dovuti affidare alla Circumvesuviana con conseguenze facilmente immaginabili: ombrelli aperti nei treni, cabine dei macchinisti allagate, ritardi e soppressioni. Colpa della pioggia ma anche della inadeguatezza dei convogli, per lo più vecchi e malandati. Anche quelli nuovi come i MetroStar non hanno brillato per prestazioni: in rete è circolato un video in cui si vedeva una barchetta di carta galleggiare sull'acqua nella plancia di comando di un treno di ultima generazione. Il bilancio, più di venti corse soppresse e ritardi superiori anche ai 30 minuti. Ritardi pure in Cumana e Circumflegrea, dove però la situazione è migliorata nel pomeriggio. Pioggia, frane e allagamenti hanno messo in ginocchio anche la viabilità locale. Strade allagate a Giugliano e a Trecase, dove due famiglie hanno volontariamente abbandonato le loro case per trascorrere la notte dai parenti. Il sindaco Raffaele De Lucana invocato lo stato di calamità naturale. A Poggiomarino chiusa via Fornillo, la strada che collega a Terzigno.

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