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| Andrea Buonocore e Tristano Dello Joio |
Vico Equense - Altri alberi tagliati sul monte Faito. A dirlo è Tristano Dello Joio, presidente dell’Ente parco dei monti Lattari, che alcuni giorni fa sulla sua pagina Facebook ha così scritto: “Siamo all’assurdo, dopo gli scellerati tagli abusivi verificatisi il 28 dicembre sul monte Faito, oggi alcuni proprietari di ville e immobili continuano con il consueto malcostume, che sfocia nell'illecito, attraverso il taglio indiscriminato e illegale di alberi, soltanto perché fastidiosi alla visuale o grandi al punto da fare ombra sulla proprietà, evitandone l'esposizione alla luce del sole”. Da mesi sul Faito ci sono indagini e polemiche, e le dichiarazioni del presidente del parco non fanno altro che acuire le tensioni. “L’Ente Parco – chiarisce Dello Joio - è l’unico ente che può autorizzare i tagli boschivi secondo le normative vigenti. A buon intenditor...” Sulla vicenda interviene, oggi, il Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore, che sul quotidiano Il Mattino definisce «necessaria» l'ordinanza emessa. “Quando un privato ci segnala un pericolo per l'incolumità pubblica abbiamo il dovere di verificare e intervenire - spiega il primo cittadino - Anche in questo caso è stato così: il proprietario del terreno ci ha presentato documentazione secondo la quale gli alberi si trovavano in condizioni instabili con possibili rischi per la sicurezza delle persone. Abbiamo inviato i nostri tecnici che hanno riscontrato l'esistenza effettiva di tale minaccia. Di conseguenza ho emesso il provvedimento per l'esecuzione del taglio. Diversamente - assicura Buonocore mi sarei assunto la responsabilità di lasciare inalterata una situazione di pericolo, mentre il mio ruolo mi impone di salvaguardare innanzitutto la salute dei cittadini”. Il Wwf per venire a capo di questa storia ha chiesto al Comune di Vico l’accesso agli atti. “Solito copione anche sul Faito – spiega Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno in un comunicato – il privato si fa fare una perizia in cui l’agronomo attesta che l’albero è pericoloso e il sindaco emette subito su richiesta apposita ordinanza per farlo abbattere eludendo ogni autorizzazione o controllo con buona pace del Parco Regionale dei Monti Lattari che ancora una volta resta a guardare.”

3 commenti:
NON essendo d’accordo col Sindaco per quanto lui dichiarato su IL MATTINO
Ricordiamo a noi stessi che:
1) senza entrare in meriti e/o valutazioni biomeccaniche o di stabilità (per le quali un tecnico ABILITATO A FARLO ci ha messo firma e faccia), “QUESTA” (ORDINANZA N. 276 DEL 23/11/2018 ) è l'unica ordinanza PARZIALMENTE CORRETTA se non altro nella forma ma non certamente nella sostanza (tutte le altre sono assolutamente illegittime), si ribadisce che trattasi solo di ns pensiero;
2). Banalmente se si ricade in ZONA A PARCO/NATURA2000 occorre notificare PRIMA la detta corretta ordinanza agli Enti preposti altrimenti non potrà MAI essere esecutiva ad horas;
3) il comma 2 entrambi richiamato, è per la precisione:
Regolamento regionale 24 settembre 2018, n. 8
art. 53
comma 2 che recita testualmente
[…] non sono soggetti ad autorizzazioni i tagli di cui al comma 1 se attuati in esecuzione di ordinanze ai fini della PUBBLICA incolumità […]
PRIMA CONSIDERAZIONE: si tratta di pubblica incolumità??!
Nella premessa dell’ordinanza si citano vicinanze a strade pubbliche, È COSÌ? Nella proiezione di potenziale ribaltamento delle piante si invaderebbero strade pubbliche??!
SECONDA CONSIDERAZIONE: se non esiste pericolo per la pubblica incolumità (e di questo ne riconfessiamo ignoranza), ma solo della privata incolumità perché si è fatta l’ordinanza mentre in casi analoghi si induce a chiedere autorizzazioni??!
In tutti gli altri casi, a ns memoria, è stato necessario richiedere PRIMA il rilascio di Permessi di Costruire con procedura semplificata dell’autorizzazione paesaggistica ed OGGI richiamando la norma cogente:
DPR 31/2017 DPR
interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica
allegato A punto 14 (sostituzione di alberi o arbusti),
perché quì, supposto che sia PRIVATA incolumità, si è fatto ordinanza??! E gli altri casi di privata ordinanza??!
TERZA CONSIDERAZIONE: benché in tutti gli altri casi sia stato necessario richiedere il Permesso di Costruire, qui viene rilasciata ordinanza per la PRIVATA incolumità perché è fondato un imminentissimo pericolo??! Ma come l’ordinanza è del novembre e si taglia a febbraio??! Allora tanto imminente non lo era…
QUARTA CONSIDERAZIONE: il sacrosanto comma 2, benché chiarisca in modo assolutamente condivisibile, che se esiste un fondato, accertato ed imminente pericolo per la PUBBLICA incolumità non si debba ottenere il rilascio di autorizzazioni CERTAMENTE non permette al comune di astenersi dalla notifica PREVENTIVA al gestore del vincolo altrimenti l’ordinanza sarà CERTAMENTE illegittima;
QUINTA CONSIDERAZIONE: non solo TUTTE LE ALTRE ordinanze a ns modestissimo avviso, sono ASSOLUTAMENTE illegittime E QUESTA LO È PER DIFETTO DI NOTIFICA PREVENTIVA, ma si può contestare al Sindaco PROTEMPORE per aver ordinato il taglio di alberature sulla scorta di sopralluoghi e valutazioni di tecnici ASSOLUTAMENTE NON ABILITATI a dire quello che hanno detto e soprattutto ahinoi, a far scaturirne abbattimenti (Come chiarito dalla Circolare Regione Campania, Settore Foreste Prot. 2018.766968 del 4.12.2018 che esclude sin anche agrotecnici e periti agrari);
SESTA CONSIDERAZIONE: banalmente se si ricade in zona a parco/natura2000 occorre notificare PRIMA la detta corretta ordinanza agli Enti preposti altrimenti risulta assolutamente illegittima (si pretenderebbe di fare una cosa tanto importante qual è il taglio di pini quasi secolari senza nemmeno mettere al corrente l’Ente preposto alla tutela del vincolo??! Ma allora che esiste a fare l’Ente Parco).
Sperando di non aver urtato suscettibilità di nessuno, raffaele starace
A ns modestissimo avviso, i cittadini o chi per essi possono richiedere il RISARCIMENTO del VALORE ORNAMENTALE per tutte le alberature abbattute FINO AD OGGI con ordinanze sindacali scaturite da sopralluoghi di GEOMETRI assolutamente non abilitati.
raffaele starace
anche il preambolo dell'ordinanza non parrebbe corretto:
la strada (NCT Foglio 6 p.lla 273) è certamente privata e non pubblica come premesso (per cui trattasi di pericolo per la PRIVATA incolumità).
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