martedì 3 dicembre 2019

Cristina Donadio: “E' difficile parlare del cancro ma è fondamentale anche per fare prevenzione”

L'attrice partenopea ha presentato alla stampa il corto “La scelta” di Giuseppe Alessio Nuzzo

di Claudia Esposito

Sorrento – Guerriera non solo come la sua Scianel di “Gomorra” ma lottatrice anche e soprattutto nella vita. Cristina Donadio non si è mai lasciata abbattere dalle tante traversie che hanno costellato la sua esistenza fin dalla gioventù al punto che lei stessa ammette di vivere la sua nona vita. Fu una zingara a 14 anni a profetizzarle che nella vita avrebbe avuto grandi sfortune e immense sciagure e la profezia si è dimostrata quanto mai azzeccata. A 37 anni vedova, mamma e nonna e poi... e poi il cancro al seno, scoperto nel 2015 quando l'attrice era sul set della seconda stagione di “Gomorra”. Un momento particolare che ha dato spunto al regista e direttore generale del “Social World Film Festival”, Giuseppe Alessio Nuzzo, per realizzare il cortometraggio “La scelta” prodotto da Paradise Pictures e presentato stamane alla stampa durante le Giornate professionali di cinema di Sorrento dopo l'anteprima al festival di Venezia. “Decisi di non raccontare del cancro durante le riprese di Gomorra – spiega Cristina – perché le persone attorno a me sarebbero diventate iperprotettive, dicendo magari che una certa scena era meglio che non la girassi o che magari sarebbe stato meglio che la sigaretta non la fumassi. Così ne avrebbe fatto le spese il personaggio di Scianel che era perfetto così come era stato scritto. Lei era intoccabile e non doveva farne le spese. Dopo ho capito che Giuseppe era la persona giusta per raccontare questa storia, resa non in chiave autoreferenziale ma universale: si è voluto infatti raccontare uno stato d'animo”. La disavventura di Cristina è raccontata, in chiave intimista, in dieci minuti tutti d'un fiato visionati ieri anche dal pubblico che ha gremito il Teatro Tasso e realizzati con un unico piano sequenza, senza alcun montaggio. Un'operazione tecnica di elevata complessità sia per gli interpreti che per le maestranze.
 
“La storia di Cristina mi ha preso tanto da subito – aggiunge il regista Giuseppe Alessio Nuzzo – e ritenevo che fosse una storia da tramandare e diffondere. Le notizie dopo un po' passano ma per far restare le cose diventa fondamentale il cinema. Nell'opera non si parla di malattie ma che nella vita qualcosa di brutto può succedere e come noi possiamo reagire”. “La scelta” e la sua tematica del cancro al seno è il secondo cortometraggio di Nuzzo che tratta gravi problemi di salute che rappresentano delle vere e proprie piaghe del Terzo millennio. A precedere questo c'era stato infatti il cortometraggio “Lettere a mia figlia” interpretato magistralmente da Leo Gullotta e che ha fatto incetta di premi in giro per l'Italia. Ma tanti altri progetti, naturalmente sempre di tematica sociale, sono già all'orizzonte. “Di recente ho girato “Fame” con Ludovica Nasti, l'attrice rivelazione de “L'amica geniale”, in cui parlo delle tante contraddizioni di Napoli - conclude Nuzzo – e poi c'è la mia ultima opera realizzata in collaborazione con Rai cinema. Non posso anticipare molto, posso solo dire che tratteremo, grazie all'interpretazione di Michele Placido, di problemi attuali quali il cyberbullismo e il sexting, la diffusione di immagini in rete di contenuto sessualmente esplicito. Fenomeni molto pericolosi perché i giovani, nascondendosi dietro una tastiera, credono di restare impuniti”.

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