mercoledì 28 agosto 2024

Imposta di soggiorno Positano nella top ten ma il Sud incassa poco

Positano
In Campania i Comuni che la applicano sono il 18% 

di Francesco Parrella - Il Corriere del Mezzogiorno

Nel 2023 il Comune di Positano ha incassato dalla tassa di soggiorno 2 milioni e oltre 419 mila euro, che per una popolazione di 3.942 residenti vuole dire circa 614 euro per abitante. Un dato che posiziona la «perla» della Costiera amalfitana al nono posto in Italia per gettito pro-capite derivante da questa imposta. E prima in Campania. Lo rileva un'elaborazione del Centro studi enti locali basata su dati Mef, Bankitalia e Istat. «La tassa di soggiorno - spiega il sindaco di Positano, Giuseppe Guida - è una delle entrate principali del nostro Comune. La utilizziamo per finanziare tutti quei servizi a supporto del turismo, in particolare per coprire le spese di gestione e manutenzione della Villa Romana. Quest'anno - aggiunge - dai dati che abbiamo fino a giugno, emerge una flessione dei flussi turistici di circa il 20%, ma è un bene perché i picchi turistici registrati due anni fa e lo scorso anno stavano diventando ingestibili in termini di sostenibilità». A Positano la tassa di soggiorno varia dai 3 euro per un pernottamento in un albergo a 3 stelle ai 5 per un cinque stelle, mentre la tariffa per le strutture extra-alberghiere è di 2,5 euro. Il Comune non prevede aumenti nell'immediato futuro. «Quello che vorremmo - prosegue il primo cittadino - è di poter applicare la tassa di sbarco al posto della tassa di soggiorno, ma serve un intervento legislativo. Ad oggi infatti la tassa di sbarco possono applicarla solo i Comuni isolani, e non i Comuni turistici costieri, che di fatto però hanno le stesse problematiche delle isole.

 

In questo modo agevoleremmo chi viene a Positano e pernotta, facendo invece pagare un piccolo gettone a chi viene per un day tour». Dall'indagine emerge che in Campania i Comuni che hanno avuto incassi dall'imposta di soggiorno nel quinquennio 2019-2023 sono passati da 44 a 59. E su 328 Comuni eleggibili per imposta di soggiorno, la percentuale di chi applica questa tassa è del 18%. Napoli nel 2023 ha incassato poco più di 17,5 milioni di euro (circa 19 euro per abitante). Qui la tassa varia dai 2 euro per un hotel a 2 stelle, ai 5 euro per un pernottamento in un hotel a 5 stelle. Mentre si paga 3 euro per le strutture extralberghiere. Tariffe ben inferiori a quelle di altre città d'arte, come ad esempio Firenze, dove l'ex sindaco e oggi europarlamentare del Pd Dario Nardella ha fatto una vera e propria battaglia contro i B&b. Qui si passa dagli 8 euro degli alberghi a 5 stelle ai 3,50 per alberghi a 1 stella, mentre per affittacamere e B&b la tariffa è di 5,50 euro a notte. A Sorrento, invece, la tassa di soggiorno ha portato nelle casse comunali quasi 7 milioni (428 euro pro-capite) e nel 2023 il Comune è entrato nella classifica delle prime dieci città italiane per incassi derivanti da questa imposta secondo la graduatoria stilata dalla Fondazione Ifel-Anci. Amalfi lo scorso anno ha incassato 1 milione e 480 mila euro (290 euro per abitante); Pompei ha superato le 700 mila euro (27 euro circa pro-capite); Caserta, che ospita la Reggia, ha introdotto la tassa di soggiorno nell'ultimo consiglio comunale lo scorso 1 agosto, e stima introiti per il 2024 di circa 600 mila euro. Infine Capri: qui non si applica la tassa di soggiorno, ma quella di sbarco. Nel 2023 il Comune ha incassato 3,2 milioni (455 euro pro-capite). In termini assoluti, nel 2023 la tassa di soggiorno ha portato le riscossioni più alte nelle grandi città d'arte italiane come Roma, Firenze e Milano. Ma l'analisi condotta dal Centro studi enti locali sulla base dei dati Siope ha fatto emergere che, in termini pro-capite, la top ten è quasi monopolizzata da Comuni montani della provincia di Bolzano. In cima al podio Corvara di Badia, con un gettito di 1.448 euro per ogni abitante contro una media nazionale di 26. Lo scorso anno questa tassa ha generato un gettito a livello nazionale pari a 774.896.335 euro. L'Italia centrale è l'area dove la riscossione è più alta: 291.829.663 euro. Seguono l'Italia nord orientale (211.120.077 euro), e il Nord ovest (135.837.698 euro). L' imposta genera meno gettito nel Sud e nelle Isole, rispettivamente 81.355.484 euro e 54.753.413 euro.

Nessun commento: