sabato 12 ottobre 2024

Faito, montagna rinata? Una residente “Mi sembra di stare in Trentino”

Vico Equense - Gli ambientalisti da un lato lanciano da tempo l'allarme sul modo con cui si stanno facendo i lavori sul monte Faito. “Sventramenti delle strade, lo svellimento e la recisione di grandi radici di grossi alberi, sbancamenti di terreno, e frantumazioni di rocce, alberi secolari segati, accumulo di cavidotti lasciati ai margini delle strade - sottolinea Franco Cuomo, coordinatore del circolo VAS - insieme a materiale di risulta, in alcuni casi vere e proprie discariche di pietrame, ferro, cemento, tubi, spesso interrati e cosa, inaudita: una illuminazione esageratamente forte che snatura i luoghi e la vita degli animali che popolano quei luoghi, a corredo di tutto questo l’asfalto usato per le strade cittadine per sistemare le strade boschive sventrate da questi interventi" conclude il coordinatore dell'associazione ambientalista. Dall’altro ci sono cittadini che parlano di rinascita della montagna, altro che distruzione e che l’asfalto messo è pure poco. “Dove parcheggio era pieno di fossi, oggi mi sembra di stare in Trentino…” il commento di una residente su Agorà. Per chi ci abita, circa 50 persone che ci vivono tutto l’anno, sono interventi necessari e non più rinviabili, con particolare riferimento alle opere che investono l'intero ciclo delle acque e alla realizzazione di un moderno impianto di antincendio boschivo. “Quello che, a mio avviso, manca è la prospettiva che si intende dare alla montagna e la capacità di affrontare i problemi profondi che la affliggono” commenta l’avvocato Antonio Parlato. “Mi riferisco, in particolare, al rischio idrogeologico – aggiunge Parlato - che colpisce alcune zone, alla sicurezza dei costoni, alla manutenzione degli scoli di acque meteoriche e in generale alla gestione quotidiana del territorio. La presenza di molti enti rende complesso ogni singolo intervento e, forse, serve a giustificare il sostanzialmente abbandono in cui versa la montagna.

 

Vorrei ci fosse una maggiore attenzione anche su questi aspetti, per me addirittura prevalenti, da parte della politica e di chi si interessa del Monte Faito.” Troppi gli enti coinvolti nella gestione del Faito: parco dei monti Lattari, regione, ex provincia, comuni, che tra loro hanno scarso dialogo e funzioni diverse. La nomina del vicano Raffaele Celentano alla direzione dell'Ente Parco arriva in un momento cruciale per la tutela ambientale della Campania. Il Parco dei Monti Lattari, e in particolare il Monte Faito, rappresentano risorse naturali uniche, che necessitano di una gestione attenta e lungimirante. L'obiettivo primario sarà quello di preservare l'ecosistema fragile e al tempo stesso promuovere attività ecocompatibili che possano favorire lo sviluppo economico delle comunità locali. Poi c’è Giuseppe Tito, primo cittadino di Meta e consigliere metropolitano con delega specifica al Monte Faito. Probabilmente programmare un sopralluogo sul Faito, con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei soggetti istituzionali interessati potrebbe essere un primo passo per capire meglio come stanno veramente le cose.

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