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domenica 8 marzo 2009

Ciambriello: «Ci sono 2.000 detenuti in più»

È sempre più emergenza carceri, soprattutto in Campania. Un sistema penitenziario con oltre 2.000 detenuti rispetto la capienza regolamentare e al limite della crisi. È il quadro descritto dalle associazioni “Antigone Campania” e la “Mansarda Onlus”, impegnate nel monitoraggio delle condizioni della detenzione nella regione. Secondo i dati resi noti ieri, nel mese di gennaio 2009 si è registrata la presenza di 7.378 detenuti, di cui 7.060 uomini e 318 donne. Ci sono, quindi oltre 2.000 detenuti rispetto alla capienza. La capienza ufficiale complessiva è di 5.328 posti (5117 per uomini e 211 per le donne). «Abbiamo superato i numeri precedenti all'indulto - hanno dichiarato Samuele Ciambriello (foto) e Dario Stefano Dell'Aquila, rispettivamente presidente de la “Mansarda” e di ”Antigone Campania”-. Nel 2005 erano presenti 7.310 detenuti (7.034 uomini e 276 donne). Nel 2006, con l'indulto, i detenuti erano diventati 5.312 (5.155 uomini e 219 donne). Poi di nuovo un aumento. Nel 2007 avevamo 6.164 detenuti (5945 uomini e 219 donne), nel 2008 6.934 (6.663 uomini e 271 donne). Sono cifre che parlano da sole». Il caso limite, secondo le associazioni, è rappresentato da Poggioreale con 2.544 detenuti presenti su una capienza di 1.387. Oltre 1.000 in più (1.157) Complessivamente ben 4.351 detenuti (su 7.378) sono in attesa di una sentenza definitiva. Circa il 20% della popolazione detenuta è tossicodipendente ma solo il 4,1% è in trattamento metadonico. «Si registrano - denunciano preoccupati Ciambriello e Dell'Aquila - segnali di crisi. Nel corso del 2008 si sono verificati 5 suicidi, 14 decessi per cause naturali, 42 tentati suicidi e 255 atti di autolesionismo. Nel 2009 abbiamo registrato già 2 suicidi. L'ultimo un settimana fa nel carcere di Avellino. Questa situazione genera difficoltà per le persone detenute ma anche per il personale penitenziario civile e per gli agenti di polizia penitenziaria. Permane poi una forte criticità nel rapporto tra educatori e detenuti, che è pari a circa 1 a 200». «Questa è una situazione molto seria - concludono i rappresentanti del mondo associativo - che andrà ad aggravarsi in assenza di una strategia di intervento da parte del governo e se verranno approvati le proposte di legge che vanno a criminalizzare gli immigrati, regolari e non». (Il Giornale di Napoli)

domenica 28 dicembre 2008

Ma non bisogna arrendersi!

In questi giorni abbiamo ascoltato omelie che parlano di "giustizia e vivere civile calpestati, di una città che non riesce a crescere "per gli interessi di pochi", di "potenti e ricchi che combattono la speranza" e ancora "della malavita che usa la miseria per loschi affari di violenza e di morte". Ma non bisogna arrendersi!:Non serve stracciarsi le vesti per gli errori e la mediocrità,ma bisogna piuttosto contrastarli. Si può lottare da dentro e da fuori; con critiche puntuali oppure impegnandosi in prima persona. Ma dire "non c'è più nulla da fare" può essere l'anticamera del peggio. Ammiro una generazione che testimonia, che serve i pasti per i poveri, che s'indigna ma non si sorprende delle ingiustizie globali e locali, che si spaventa di fronte ai piani regolatori delle città, che sa distinguere i diritti dai privilegi, che ripudia la violenza, che si aspetta anche dalla politica una radicalità nuova. Insomma mentre,anche in questi giorni, il male, la corruzione e la stupidità mietono successi straordinari, noi non ci arrendiamo alla indifferenza e alla mediocrità. (Samuele Ciambriello)

sabato 31 maggio 2008

Garante dei detenuti bufera sulla nomina

Regione Campania - Perplessità da parte delle associazioni «Antigone Campania», «Città invisibile» e dalla Federazione Città Sociale «per la scelta di Adriana Tocco come garante regionale delle carceri. Una nota congiunta di Samuele Ciambriello, presidente di Città invisibile, Dario Stefano Dell’Aquila, portavoce di Antigone e Peppe Battaglia del dipartimento carceri della federazione Città sociale, avanza dubbi sulla scelta. Adriana Tocco, si dice, è stata scelta senza discussione in consiglio, grazie al potere sostitutivo esercitato dal presidente Lonardo e, secondo gli autori della nota, non avrebbe le caratteristiche richieste per il ruolo specifico.

lunedì 11 febbraio 2008

Caro Ciambriello sei un ipocrita

In un momento così complesso per la Regione Campania e per il Paese, francamente sono concentrata su questioni ben più significative. Tuttavia, le considerazioni che il dottor Samuele Ciambriello ha ritenuto di svolgere sulla mia persona impongono una replica, se non altro per amore della verità. Con fare moralistico, Ciambriello mi invita a dimettermi, muovendo dalla sua vicenda personale. In sostanza, non sarei degna di fare il presidente del Consiglio regionale perché avrei tramato per sostituirlo – lascia intendere ingiustamente Ciambriello – per favorire altri. Per prima cosa, il dottor Ciambriello dimentica di ricordare che il suo mandato di presidente del Corerat era cessato nel lontano 2005 e che, da allora, solo grazie all´immobilismo e agli equilibrismi di certa politica, era restato attaccato a una poltrona che per legge non doveva mantenere. Ha dimenticato pure di far notare ai lettori che, unicamente per questo motivo, la Campania è la sola regione d´Italia a non avere ancora avviato l´attività del Corecom (l´Autorità regionale per le comunicazioni), con grave danno soprattutto per i cittadini, che hanno perso il diritto di accedere ai servizi che questo organismo assicura, peraltro con oneri a carico dell´Autorità centrale. Ne ricordo solo uno: la possibilità di attivare la camera di conciliazione per le controversie tra cittadini e società di telefonia e di comunicazione, che nelle altre regioni già consente di ottenere decisioni per l´utente in pochi mesi, senza attendere anni e anni di causa… continua

martedì 15 gennaio 2008

Ciambriello lascia

Regione Campania - Il presidente del Corecom, Samuele Ciambriello (foto), si è dimesso dal proprio incarico con una lettera ai presidenti della Giunta regionale, Antonio Bassolino, e del Consiglio regionale, Sandra Lonardo. Le dimissioni, precisa Ciambriello (che ricopriva la carica dal gennaio 2001) sono irrevocabili. ''Un gesto responsabile''. Con queste parole, la presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, mette la parola “fine” ad un lungo braccio di ferro che ha impedito finora l'insediamento del Corecom. Per Lonardo, dunque, quello compiuto da Ciambriello, ex presidente del Corerat in prorogatio da molti anni, è ''un gesto che dimostra la presa di coscienza della singolarità della vicenda campana, unica regione a non aver dato ancora attuazione alla legge istitutiva del Corecom, risalente al 2002”. “A questo punto – continua la Lo nardo - nella prima seduta utile del Consiglio inserirò al nuovo all'ordine del giorno l'elezione del presidente del Corecom (che dovrà essere nella terna di candidati individuata in sinergia con il presidente Bassolino e secondo criteri di merito e di competenza) e dei componenti del Corecom. Già nota la terna dei candidati: Felice Casucci, indicato dall’Udeur e già oggi consulente del Presidente del Consiglio Regionale Sandra Mastella; Ferdinando Pinto, già Sindaco di Sorrento, in quota DS ed anch’egli già consulente regionale; terzo candidato, Salvatore Sica, indicato dall’Italia di Mezzo (sarebbe il candidato della minoranza). Ovviamente la scelta è tra Casucci e Pinto ma l’Udeur e Sandra Mastella stanno alzando le barricate per il candidato Casucci.

mercoledì 19 settembre 2007

Campania: 5 liste ma nessuna si richiama a Veltroni


In Campania non ci sarà nessuna lista che si richiami esplicitamente al sindaco di Roma. Il comitato veltroniano presieduto da Teresa Armato ha dovuto prendere atto ieri sera che, dopo la deroga concessa ai rutelliani di De Franciscis per una loro lista, era improbo ridurre a unità i fan di Iannuzzi e quelli di Piccolo.
Il risultato è che ci saranno cinque liste veltroniane. La cosa allarga il campo dei candidati e dei possibili voti, come si era augurato qualche giorno fa il cristiano-sociale Samuele Ciambriello, in compenso nessuna usufruirà del riferimento al nome di Veltroni. Forse cambierà nome anche quella promossa in Campania dal ministro Nicolais. L´opposizione degli «ecodem» alla scelta di Iannuzzi come candidato da appoggiare sul regionale potrebbe far sì che la lista, che sul nazionale si chiama «Ambiente innovazione, lavoro», in Campania perda il riferimento all´ambiente. Alle cinque liste pro Veltroni vanno poi aggiunte quella per Letta (che propone Eugenio Mazzarella per la segreteria regionale) e quella per Bindi.